Passa lungo l’asse Agrigento-Palermo il cammino che fa bene all’anima.
E’ la “Magna via Francigena”, solcata per millenni da pellegrini e viaggiatori in età bizantina, islamica e alto medievale. Più antico del Grand Tour che nel Settecento portava illustri visitatori nella Valle dell’antica Akragas alla ricerca del mondo classico greco e romano.
Questo suggestivo Cammino di Santiago siciliano, lungo 160 chilometri collega la Balarm araba (Palermo) alla rocca di Agrigentum, attraverso antiche vie storiche e paesaggi cangianti, incrociando la via di transumanza nel territorio di Castronovo di Sicilia viene oggi finalmente rilanciato anche ad Agrigento.
La Curia Arcivescovile di Agrigento ha presentato il progetto “Magna via Francigena” che intende recuperare e promuovere questo suggestivo percorso di fede da Palermo ad Agrigento che permetterà, a turisti e viandanti, di avventurarsi alla scoperta della Sicilia interna e delle sue perle rurali.
Una raccomandazione però va fatta al pellegrino che vuole avventurarsi lungo la Magna via Francigena: “Solo il procedere a passo lento permette di scoprire la vera bellezza – dice il Cardinale Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento – Il pellegrino infatti possiede uno sguardo diverso, ‘in più’, che tanti turisti non hanno: possiede il cielo”.
Un cammino tra natura e spiritualità, dove dunque il passo detta il tempo e il tempo riprende il suo spazio, per nuovi pellegrini in cerca di Dio o di se stessi.
Promosso dal Comune di Castronovo di Sicilia e dal partenariato diffuso di tredici Comuni, dalla diocesi di Agrigento e con il supporto dall’associazione Amici dei Cammini Francigeni di Sicilia, gode del sostegno del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo e dall’assessorato al Turismo, sport e spettacolo della Regione Sicilia e punta alla valorizzazione della cultura degli itinerari di pellegrinaggio e cammino con il ripristino degli antichi percorsi di origine normanna, denominati francigeni.
“Il percorso tocca tutta una serie di piccoli centri dove fino a qualche anno fa sarebbe stato difficile pensare di portare qualcuno a camminare”,
spiega Davide Comunale, dell’associazione Cammini Francigeni di Sicilia.
Tre le province attraversate: Agrigento, Caltanissetta e Palermo. Già tredici i Comuni attrezzati per un percorso strutturato di accoglienza e di servizi dedicati a chi sceglie di incamminarsi lungo la Magna Via Francigena: al Comune capofila del progetto, Castronovo di Sicilia (Pa), si associano Agrigento, Cammarata (Ag), Comitini (Ag), Grotte (Ag), Joppolo Giancaxio (Ag), San Giovanni Gemini (Ag), Racalmuto (Ag), Campofranco (Cl), Sutera (Cl), Milena (Cl), Prizzi (Pa), Santa Cristina Gela (Pa). Centinaia i punti di interesse e i siti archeologici disseminati tra colline, alture e distese dell’entroterra, candidati ad essere patrimonio dell’umanità.

La rete della “Magna Via Francigena” permette di scegliere tra l’accoglienza “pellegrina”, organizzata da parrocchie
o associazioni sensibili ai temi del cammino che spesso mettono a disposizione i propri spazi con una semplice offerta libera, di pernottare nelle case dei “paesi albergo”, dove i privati aprono le porte delle proprie abitazioni con un prezzo calmierato e con un calore che raramente si riesce a trovare altrove, di usufruire degli ostelli della gioventù o dei classici bed and breakfast. Lungo il percorso anche agriturismi e hotel, per chi non vuole rinunciare ai servizi e alle comodità senza per questo sentirsi meno vicini allo spirito del Cammino.
“È un percorso che cerca di ritrovare un po’ le origini della nostra storia normanna
e il nostro rapporto tra le componenti arabe e musulmane. Chi arrivando dall’estero o dal nord Italia si è ritrovato a camminare nel nostro percorso si è stupito nell’incontrare dei paesaggi che erano fuori dalle loro aspettative. I cammini francigeni – continua Davide Comunale – sono cammini di resistenza, la resistenza della gente che vuole far conoscere il meglio del proprio territorio e investe energie perché ci crede”.
Un progetto che coinvolge una nuova realtà turistica, quella dell’albergo diffuso.
” Il nostro obiettivo è quello di riattivare il turismo religioso utilizzando al massimo la rete dell’albergo diffuso: abbiamo chiesto ai proprietari di case sfitte di metterle a disposizione per creare una nuova forma di accoglienza, di certo la preferita dai pellegrini. Lungo l’intero percorso si trovano luoghi di ospitalità ed accoglienza che sono stati mappati e facilmente individuabili sul sito ufficiale della “Magna Via Francigena”, dichiara Francesco Onorato, sindaco del Comune di Castronovo di Sicilia.
Ai camminanti che presentano la “Credenziale del viandante” timbrata viene concesso il Testimonium, quel documento che, proprio come la “Compostela” per il Cammino di Santiago, certifica l’avvenuto pellegrinaggio a Roma devotionis causa.
Nella tradizione storica questa pergamena era importantissima perché il pellegrino,
tornato a casa dal Cammino, poteva dimostrare alle autorità ecclesiali, che avevano rilasciato la credenziale, che il pellegrinaggio era compiuto e il voto sciolto. “I pellegrini che avranno compiuto almeno 100 km dei Cammini Francigeni di Sicilia – spiega Don Giuseppe Pontillo, Direttore dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Agrigento – potranno accedere al Testimonium dedicato alla Madonna Odigitria, la Madonna del buon cammino, realizzato lavorando all’immagine di un’icona portata in Italia dagli albanesi”.
Tutto quello che vi occorre per questo viaggio è un paio di scarpe comode. E uno di quegli zaini leggeri e non troppo grandi per contenere la macchina fotografica, una mappa ben dettagliata, e se volete, un quaderno per prendere appunti e segnare le vostre impressioni. Per camminare sulla via Francigena non serve altro, secondo i siti web che descrivono e valorizzano questa esperienza.
La Curia agrigentina ha annunciato che a giugno verrà inaugurato primo cammino della Magna Via Francigena,
anticipato però da diverse “anteprime” promosse da guide ambientali escursionistiche che porteranno in giro camminatori ed appassionati. Il percorso è diviso in otto tappe da 20-25 chilometri ciascuna.
Il 2017 potrebbe essere l’anno del turismo ambientale, in particolare di quello a piedi che vede nei Cammini la grande attrazione, con la Via Francigena in testa.
Recentemente è stato firmato un protocollo per la candidatura dell’antica via dei pellegrini a patrimonio dell’Umanità.
Elio Di Bella