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Palazzo della Camera di Commercio di Agrigento: Storia e Fotogalleria

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23 Febbraio 2016 //  by Elio Di Bella

 

 

VICENDE COSTRUTTIVE

Il fabbricato di Piazza Gallo era dapprima formato da più case e destinato ad uso di ufficio municipale. Demolito nel 1851 era, come già detto, un insieme di case “relativamente misere ed anguste”  unite con qualche dislivello di piani e di pavimenti e senza alcuna simmetria ed eleganza di forma.

Tali case costituivano gli uffici comunali, i quali occupavano, però, solamente il primo piano, poiché al pian terreno vi erano varie botteghe. Agli uffici si accedeva da un ingresso posto nel lato orientale ed esattamente laddove oggi si trova la finestra sovrastante la porta di ingresso dell’attuale Camera di Commercio. Davanti ad essa sporgeva un ballatoio munito di ringhiera in ferro dai due lati del quale scendevano due branche di scale semicircolari, costruite esternamente sulla via e allo stesso modo munite di una povera ringhiera. L’ingresso si trovava al centro della facciata orientale poiché il fabbricato, dal fianco nord, si estendeva più dell’attuale palazzina gotica, “tanto da ingombrare la via pubblica, la quale in quel punto, tra la casa comunale da un lato e la chiesa di Sant’Anna, che fino al 1890 occupava tutta l’area dell’attuale piazza Gallo dall’altro,invece,  restringevasi a guisa da formare uno stretto, dal quale a mala pena poteva passare una carrozza, e che veniva detto volgarmente lu strittu di Sant’Anna.

Al lato occidentale del fabbricato era attaccato un casaleno. I locali municipali erano formati da una prima sala in cui stavano gli uscieri; di un gabinetto per il sindaco; di una sala abbastanza grande, in cui stavano il cancelliere, un impiegato per lo stato civile, alcuni scrivani e l’archivista; ed infine, dalla sala della decuria dove negli ultimi tempi si radunava il consiglio dei decurioni. Sul frontale orientale del fabbricato era un piccolo campanile, piuttosto disadorno con un antico orologio da torre senza quadrante detto “Il Tocco”. Quest’ultimo non esiste più poiché nell’agosto del 1874 fu sostituito con uno nuovo. Essendo diventate insufficienti sia per il loro spazio, sia per il loro modesto aspetto, si era pensato di demolire le vecchie case, utilizzando il suolo e forse anche alcuni vani che oggi non è più facile distinguere, per edificare un nuovo palazzo comunale: l’attuale palazzo della Camera di Commercio progettato dall’architetto e stuccatore Salvatore Gravanti di Sciacca.

DESCRIZIONE

Il prospetto prospicente la via Atenea, via principale della città di Agrigento, è decorativamente diviso in due elementi evidenziati da una fascia marcapiano con modanature ed archetti pensili. Il primi comprendente due piani in cui sono rappresentati vistosamente cinque rosoni con semplici motivi concentrici a vortice, comici attorcigliati con ferro battuto e vetri. Sul secondo piano, in corrispondenza dei rosoni, ricche finestre archiacute, decorate con motivi geometrici e floreali. Il cornicione terminale, tra due cuspidi ai vertici su fasce di colonne lungo tutte e due i lati è costituito da due componenti: teoria terminale di rosoni ed archetti pensili ad arco multiplo.

Tutta la struttura neogotica, più che dagli elementi funzionali, si denota per le vistose decorazioni che le conferiscono particolare eleganza, e soprattutto dalle decorazioni che vi sono sul lato minore del fabbricato, posto a circa 130° sulla via Atenea. Su di esso compaiono sette aperture sempre ad arco che evidenziano i tre piani con gli stessi motivi della precedente descrizione, tra quattro lesene con cuspidi a fasce di colonne su plinti che sezionano il prospetto minore in tre parti. Nella centrale trionfa un campanile, unico elemento strutturalmente gotico che ospita un orologio. AI centro della facciata una composita decorazione scultorea, rappresenta, tra comici, ghirlande e ceri, lo stemma simbolo della città: i ben noti tre giganti che reggono il castello turrito.

Tutta la decorazione è in pietra di Comiso. Il portone principale, fra due portoncini ad arco acuto a raggi interi, con complesse modanature ed ornamenti floreali, è posto sul lato maggiore ( vedi pianta ) con ricche lesene a fasce di colonne su plinti e contrafforti a vasi con fiori. Dal portone in douglas, scolpito con rosoni ed archi, si accede all’atrio tra due opposte gradinate adiacenti il prospetto. Delle due scale con archi acuti decorati florealmente, con copertura a botte, una è a cinque rampe, l’altra ad una. Al primo piano si accede ad un vestibolo che conduce ad una sala riunione, biblioteca, dalia volta riccamente decorata con comici dorate e stemmi ai quattro angoli e preziosi dipinti anch’essi in cornice d’oro, descriventi battaglie, paesaggi, divinità o figure simboliche.

II pavimento, anch’esso come le scale in granito grigio, è diviso a scacchiera da fàsce amaranto. Solamente il salone del primo piano è originale, mentre gli altri ambienti sono controsoffiittati ( intervento relativo al restauro del 1972). Al secondo piano si accede attraverso un’apertura con l’intradosso rivestito in legno. A destra si accede ad un atrio che presenta una parete interna a semicerchio con catino ( 1/4 di sfera), decorata a fasce concentriche. Nella sala conferenze, la volta, unica del piano originale, tutta a decorazioni geometriche e floreali policrome di un delicato celeste, rosa ed oro Stesse decorazione per tutte e quattro le pareti.

Biagio Alessi

Categoria: Storia AgrigentoTag: agrigento storia

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