Estrarre idrogeno dal petrolio senza rilasciare gas a effetto serra. Una svolta per energia più pulita e per il clima.
A differenza della benzina e del diesel, l’idrogeno infatti non produce inquinamento quando viene bruciato. Viene già utilizzato da alcune case automobilistiche per alimentare i veicoli e può anche essere bruciato per generare elettricità.
Una tecnologia finora dall’elevato costo e non del tutto adeguata per diminuire l’inquinamento perchè la stragrande maggioranza dell’idrogeno utilizzato per i veicoli deriva dal gas naturale, il cui processo di estrazione produce metano che riscalda il pianeta.
Ma ora un gruppo di ingegneri canadesi afferma di aver escogitato un metodo per ottenere idrogeno direttamente dalle sabbie bituminose e dai campi petroliferi, lasciando nel contempo anidride carbonica e metano
La ricerca è stato presentata alla Conferenza Geochimica di Goldschmidt a Barcellona. E’ stato assicurato che la nuova tecnologia potrebbe potenzialmente fornire l’intero fabbisogno di elettricità del Canada per i successivi 330 anni, il tutto senza rilasciare gas a effetto serra.
“L’idrogeno a basso costo proveniente da giacimenti petroliferi senza emissioni può alimentare il mondo intero utilizzando infrastrutture prevalentemente esistenti”, ha dichiarato ad AFP Grant Strem, CEO di Proton Technologies AG, la società svizzera che commercializza il metodo di estrazione.
Il metodo potrebbe produrre idrogeno tra $ 0,10-0,50 al chilo, rispetto all’attuale costo di produzione di circa $ 2 al chilo.
Il team che ha realizzato la nuova tecnologia ha scoperto che l’iniezione di ossigeno nei campi petroliferi ha aumentato la loro temperatura sottostante, liberando idrogeno che può essere filtrato da altri gas.
“L’unico prodotto in questo processo è l’idrogeno, il che significa che la tecnologia è effettivamente priva di inquinamento e di emissioni”, ha affermato Grant Strem
“Produrre idrogeno da idrocarburi usando l’ossigeno non è una novità: il trucco non sta nel rilasciare la CO2 nell’atmosfera”, ha dichiarato Jeremy Tomkinson, direttore e CEO della NNFCC The Bioeconomy Consultants.
Il professor Brian Horsfield, del Centro di ricerca tedesco GFZ per le geoscienze, Potsdam, ha affermato che sarebbero necessari test approfonditi sul campo per vedere come funziona il sistema su scala industriale.
Ha tuttavia definito il progetto “altamente innovativo ed eccitante.
Elio Di Bella
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