
Nove anni dopo il matrimonio, Antonietta Portulano ebbe la sua prima crisi nervosa che sarebbe degenerata in una irrimediabile follia. Il manifestarsi del male coincise con la nascita del figlio Fausto, ma il motivo scatenante fu la perdita della dote assegnatale dal padre e finita ingoiata dal fallimento economico del suocero.
Stefano Pirandello aveva investito tutto il suo capitale, ed anche la dote della nuora, in una miniera di zolfo nei pressi di Aragona, in provincia di Girgenti. La miniera fu distrutta da un allagamento. Antonietta apprese la notizia per lettera. «Luigi, di ritorno da una passeggiata pomeridiana, trovò la moglie semiparalizzata a letto», scrive Gaspare Giudice nella biografia di Pirandello (Utet). «La lettera, proveniente da Girgenti, che lei aveva letta e che gli fu consegnata, spiegava ogni cosa. La paresi era il primo attacco grave della malattia». Irrimediabilmente preda della follia, Antonietta, nel 1919, fu internata in una clinica.
Pirandello ne soffri moltissimo ed è opinione dei suoi biografi che egli abbia voluto restarle fedele. Più volte lo scrittore siciliano definì la sua vita «un inferno» a causa del male della moglie; male che l’aveva portata ad una forma di gelosia aberrante.
In una lettera all’amico Ugo Ojetti, Pirandello, nel 1914, scrive: «Mio caro Ugo, forse da un pezzo ti sarà arrivata agli orecchi la notizia delle mie immeritatamente sciagurate condizioni familiari. Non è vero? Ho la moglie, caro Ugo, da molti anni pazza. E la pazzia di mia moglie sono io — il che dimostra senz’altro che è una vera pazzia — io, io che ho sempre vissuto per la mia famiglia, esclusivamente, e per il mio lavoro, esiliato del tutto dal consorzio umano, per non dare a lei, alla sua pazzia, il minimo pretesto d’adombrarsi. Ma non è giovato a nulla purtroppo (…)».
Incontri sorvegliati e poi le nozze
Lo scrittore si accostò in modo romantico ad Antonietta, anche se la loro conoscenza fu voluta dalle rispettive famiglie. Prima delle nozze Pirandello ebbe pochissime occasioni di vedere Antonietta, e gli incontri furono sempre sorvegliati. Il padre di Antonietta, Calogero Portulano, era uomo gelosissimo, e di carattere duro. Il matrimonio fu celebrato a Girgenti, il 27 gennaio 1894.
in Pirandello e il Corriere 1876-1986 supplemento al Corriere della Sera anno 1986