• Menu
  • Skip to right header navigation
  • Passa al contenuto principale
  • Passa al piè di pagina

Before Header

Agrigento Ieri e Oggi

Header Right

  • Home
  • In 5 Minuti
  • Agrigento Racconta
  • Attualità
  • Storia Agrigento
  • Storia Comuni
  • Storia Sicilia
  • Storia Italiana
  • Storia Agrigento
  • Storia Comuni
  • Storia Sicilia
  • Storia Italiana

Header Right

  • Home
  • In 5 Minuti
  • Agrigento Racconta
  • Attualità

Leggenda agrigentina: San Gerlando e il drago

27 Gennaio 2019 //  by Elio Di Bella

Nei tempi antichi, quando in Sicilia c’erano gli Arabi, che avevano imposto la fede musulmana, a Girgenti viveva un terribile Drago che terrorizzava gli indifesi cittadini.

Il Drago impose agli Agrigentini di consegnargli ogni giorno una giovane vergine per divorarla. Pertanto ogni mattina una giovane veniva sorteggiata e consegnata alla bestia per placarne l’ira.

Il Papa seppe del fatto e mandò a chiamare S. Gerlando e il re normanno Ruggero perché liberassero la Sicilia dagli infedeli e Agrigento dal temibile Drago. Mentre Ruggero conquistava città dopo città, San Gerlando ad Agrigento convertì molti al cristianesimo e appena seppe del Drago e delle sue minacce assicurò il suo intervento.

La sorte volle che fosse estratta la vergine figlia del re Ruggero e tutto era stato predisposto per consegnarla alla feroce belva. San Gerlando decise quindi di sfidare il Drago. Questi catturò e incatenò il Santo con pesanti catene e credette di avere vinto la sfida, ma S. Gerlando, miracolosamente, si liberò con un solo gesto delle catene e, preso un capello della Madonna – che la stessa Madre di Dio gli aveva dato – incatenò con quello il Drago.

Dopo aver usato tutte le proprie forze per tentare di spezzare il capello, il Drago, sfinito, dovette accettare la sconfitta. Così San Gerlando imprigionò per sempre il Drago e restituì sana e salva a Ruggero la figlia. Grande fu la gioia ad Agrigento e tanti altri dopo questo miracolo riconobbero la potenza dell’Altissimo che operava – e ancora opera – attraverso il suo umile servo S. Gerlando, patrono di Agrigento.

Categoria: Agrigento RaccontaTag: agrigento

Post precedente: « La Chiesa e il quartiere di San Michele ad Agrigento
Post successivo: Il Telamone nel Museo Archeologico di Agrigento »

Footer

Copyright

I contenuti presenti sul sito agrigentoierieoggi.it, dei quali il Prof. Elio di Bella è autore, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti perché appartenenti all’autore stesso. È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma. È vietata la pubblicazione e la redistribuzione dei contenuti non autorizzata espressamente dall’autore.

Disclaimer

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07/03/2001.

Privacy

Questo blog rispetta la normativa vigente in fatto di Privacy e Cookie . Tutta la docvumentazione e i modi di raccolta e sicurezza possono essere visionati nella nostra Privacy Policy

Privacy Policy     Cookie Policy

Copyright © 2023 Agrigento Ieri e Oggi · All Rights Reserved