Conosciuto soprattutto come l’ Efebo, ma anche come “il giovane di Agrigento”, è una delle opere più importanti tra le molte belle e originali testimonianze conservate nel Museo Archeologico Regionale “Pietro Griffo” di Agrigento.
Si tratta di un raro esempio di statua in marmo dei primi anni dell’età classica, chiamata kouros.
È stata commissionata molto probabilmente da un ricco signore che voleva un costoso oggetto dedicatorio, ossia un dono votivo da dedicare ad una divinità o per onorare la memoria di un caro defunto, come parte del complesso e ricco rituale funerario che caratterizzava il memoriale della sepoltura.
Non vi sono molti esempi del genere, ma quei che sono stati portati alla luce sono stati rinvenuti in santuari e cimiteri in Grecia e in altre località del Mediterraneo ricche di testimonianze archeologiche di questo periodo scultoreo.
Il giovane di Agrigento è certamente uno degli esempi più studiati di questo genere perché tra i meglio conservati del tipo kouros, costituito soprattutto da statue di culto che materializzano la presenza della divinità alla quale è dedicato il santuario in cui si trovano.