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La Valle di Girgenti

22 Aprile 2016 //  by Elio Di Bella

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Con la riorganizzazione amministrativa stabilita dal R.D. del 11 ottobre 1817, dal 1° gennaio 1818 il territorio siciliano veniva suddiviso in 7 “valli minori”, o province, e Girgenti (l’odierna Agrigento) divenne il capoluogo dell’omonima provincia. In precedenza il territorio di Girgenti era compreso nell’antico “Val di Mazzara”, una delle tre regioni insieme al “Val di Noto” ed al “Val Demone” in cui il territorio siciliano era stato suddiviso sin dall’epoca araba.

Il Valle di Girgenti confinava con quello di Trapani ad occidente lungo il corso del fiume Bellici (l’odierno Belice), a nord con quello di Palermo, lungo alcune diramazioni delle Madonie, e ad est con quello di Caltanissetta, lungo il corso del fiume Salso. Tali confini, in epoche successive all’unificazione d’Italia variarono in alcuni punti, pertanto l’attuale provincia di Agrigento non coincide esattamente con l’antica provincia di Girgenti.

 

Dal punto di vista amministrativo esistono alcuni riscontri documentali che ci permettono di caratterizzare il territorio della provincia di Girgenti e di seguirne alcune variazioni negli anni. Nel contesto di questo lavoro, il periodo preso in esame è comunque quello che va dal 1820 al 1858.

Il primo riferimento individuato è la legge N.° 1565, in vigore dal 16 aprile 1819, che definiva i distretti, i circondari ed i comuni delle 7 province siciliane. Il “Valle Minore di Girgenti” presentava nel 1819 un totale di 49 tra comuni e sottocomuni, oltre il capoluogo, suddivisi su 17 circondari, organizzati in 3 distretti (Girgenti, Bivona, Sciacca), numero che rimarrà immutato sino al 1858. È da notare che in quell’anno le isole di Linosa e Lampedusa non erano ancora state colonizzate con insediamenti stabili e non sono quindi presenti negli elenchi, mentre è presente l’isola di “Pantelaria” (Pantelleria) come appartenente amministrativamente al distretto di Girgenti; in epoca successiva venne aggregata alla provincia di Trapani.

1565-1819

Fig.1 – Dati amministrativi e demografici della provincia di Girgenti, da una tavola annessa al testo della legge N.° 1565, in vigore dal 16 aprile 1819.

Tutte le variazioni amministrative avvenute negli anni successivi sono documentate nei fascicoli delle “Collezione delle leggi e de’ decreti del Regno delle due Sicilie” oppure in vari numeri del “Giornale dell’Intendenza di Girgenti”, giornale a stampa che veniva pubblicato periodicamente in ogni capoluogo di provincia della Sicilia. Non è certamente questa la sede per un completo studio sul territorio della provincia di Girgenti, ma in ogni caso conoscere alcuni dati significativi è estremamente utile per le ovvie implicazioni sull’organizzazione e sui collegamenti del servizio postale.

Una buona fonte di informazioni è costituita dalla produzione cartografica dell’epoca, nel secolo XIX già abbastanza precisa e dettagliata . La produzione cartografica avente come oggetto l’isola di Sicilia è molto ampia e di antiche origini, si veda in proposito l’imponente opera di Liliane Dufour e Antonio La Gumina, “Imago Siciliae, Cartografia storica della Sicilia, 1420-1860”.

La cartografia specifica sulla provincia di Girgenti è ovviamente più limitata e, almeno per il periodo qui trattato, si deve principalmente all’opera di alcuni cartografi ed incisori napoletani.

Il più noto è certamente Benedetto Marzolla, disegnatore topografo, geografo e cartografo, personaggio di grandissimo rilievo nella cartografia napoletana ed italiana del XIX secolo. Nel 1831 realizzò una carta intitolata “Valle Minore di Girgenti”, pubblicata in varie edizioni successive. È molto interessante sia per le informazioni storiche, geografiche e demografiche di cui è corredata, sia per la precisa indicazione delle “Strade per Cavalli”, strade certamente percorse dai corrieri postali. L’assenza di percorsi indicati come “Strade rotabili” – come in altre carte successive –  conferma il fatto che almeno sino al decennio del 1830 nella provincia di Girgenti non ci fossero strade rotabili degne di questo nome, e che le uniche vie di comunicazione nella Provincia fossero solamente “trazzere” per cavalli e per “pedoni”.   Altra particolarità – o meglio curiosità – di questa carta è la rappresentazione e la breve descrizione della “Isola Ferdinandea”, un isolotto vulcanico che ai primi di luglio del 1831 emerse dal mare al largo di Sciacca. L’isola scomparve rapidamente come era sorta e già a dicembre dello stesso anno non venivano riportate tracce evidenti.

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Fig. 2 – La provincia di Girgenti rappresentata in una carta di Benedetto Marzolla incisa del 1831, “Valle Minore di Girgenti”, tratta da “Atlante Corografico storico e statistico del Regno Delle Due Sicilie dedicato a S. M. Il Re Ferdinando II”. Stampata a Napoli dalla litografia Militare nel 1837.

Un’altra opera degna di essere citata è quella di Antonio Zezon, “Storia del Regno di Napoli dalla fondazione della monarchia infino al XIX secolo”, pubblicata a Napoli nel 1838, nella quale sono presenti le carte delle singole province siciliane.

Fig. 2 – Il dettaglio della provincia di Girgenti, da una carta di Antonio Zezon, “Valle Minore di Girgenti”, Napoli 1838. È evidente come lo Zezon si sia rifatto alle tavole preparate qualche anno prima dal Marzolla.

Nel 1838, i tre distretti della provincia contano un totale di 44 Comuni e 2 Sottocomuni, organizzati su 16 Circondari. Rispetto agli elenchi del 1819, in questa carta non sono indicati Realmonte, Portopalo (di Sciacca) e Milocca (villaggio nel circondario di Grotte). Viene indicata una superficie complessiva di 1.040 miglia quadrate “da 60 a grado.

Grazie ad una successiva opera di Benedetto Marzolla è possibile avere una situazione aggiornata al 1853: i circondari sono diventati 23, distribuiti sempre su tre distretti, con un totale di 42 Comuni e 3 Sottocomuni (o Uniti). La superficie indicata è di circa 995 miglia quadrate “da 60 a grado”. E’ da notare come in questa carta il confine con la provincia di Caltanissetta sia sensibilmente spostato verso Terranova (l’odierna Gela), estendendosi oltre Falconara sino al torrente di Montelungo.

Marzolla_Girgenti_1853

Fig. 3 – La provincia di Girgenti rappresentata in una carta di Benedetto Marzolla, edita a Napoli nel 1853.

Ecco come il Marzolla descrive il territorio del Valle di Girgenti:

«Le montagne che stendonsi per tutta questa Provincia, sono diramazioni della catena delle Madonie; sono di media altezza. Trovansi due colline che formano volcani aerei, l’uno, detto Maccaluba, tra Girgenti e Aragona, l’altro presso il monte Bifara tra Cattolica e Cianciana. Compongono essi dei coni troncati di fango, innalzati da sotterranee correnti di gas idrogeno e di acido carbonico; odonsi spesso de’ fragori  interni, e l’acqua che ne zampilla, trae seco dei globetti di pietrolio di un’odore bituminoso.  I terreni in generale sono, o argillosi, o marnosi, o calcarei cretosi, o arenosi e conchigliferi; presentano buoni pascoli e boschi di maestose quercie, elci e frassini. I campi sono ridenti e sparsi a profusione di incantevoli giardini, vigneti, oliveti, di ortaggi e di agrumi.  I principali prodotti sono: grano in quantità, orzo, fave, mandorle, olio, vino, sommacco, carrube, soda, zolfo, erbe medicinali.  Tra i molti e buoni pesci del mare trovasi non di rado lo storione.  La Provincia è ricchissima in miniere di zolfo che rinvengonsi ne’ territori di Girgenti, Favara, Aragona, Comitini, Grotte, Racalmuto, Palma, Casteltermini, Cianciana.  Il sale fossile trovasi presso Racalmuto, Cianciana, Cammerata, Cattolica.  Presso Villafranca vi sono belli marmi sgreziati di bianco e rosso, ed in diversi luoghi belle agate di vari colori, alabastro e diaspri.

Sulla sommità del monte Calogero (ant. Cronio) nelle vicinanze di Sciacca esistono le antiche terme Selinontine, le quali sono recentemente state ristorate pel comodo degli ammalati; mantengono esse tuttora la fama della grande loro efficacia in varie malattie.  Al piede di detta montagna scaturiscono quattro sorgenti di acque minerali diverse, cioè sulfuree calda e fredda, purgativa, glutinosa calda e salsa. Altre sorgenti di acque svariate trovansi presso Comitini, Cammerata, Casteltermini e Bivona.»

La carta include inoltre le isole di Lampedusa e Linosa e l’isolotto di Lampione. A questo proposito, è da ricordare che il 22 settembre 1843, il capitano di fregata Bernardo Maria Sanvisente aveva preso possesso delle isole di Lampedusa e di Linosa, acquistate da Ferdinando Il di Borbone. Secondo il Marzolla:

«le isole di Lampedusa e Linosa formano una colonia separata. Per l’amministrativo non appartengono a nessuna provincia, ma dipendono direttamente dal regio delegato il Sig. Procuratore G. della G. C. dei Conti, che ne porta e dirige l’Amministrazione. L’Intendente di Girgenti è solamente appoderato pei pagamenti. Pel giudiziario sono sotto la giurisdizione del giudice di Licata, come Giudicato più vicino. Per lo stato civile si appartengono al R. Procur. di Girgenti.»

 

Per completezza è opportuno citare anche la carta di Gabriello De Sanctis, “Pianta della Provincia di Girgenti”, tratta dall’opera “Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie” stampato a Napoli in tre diverse edizioni dal 1840 al 1856.

 

I dati demografici ci danno una indicazione sulla popolazione e di conseguenza sui potenziali volumi di scambi epistolari, sia di tipo amministrativo che privato, tenendo in debito conto le forti percentuali di analfabetismo dell’epoca.

Nel 1819 la popolazione totale del Valle di Girgenti ammontava a 198.526 abitanti. Il comune di Girgenti aveva una popolazione di 12.780 abitanti, il maggiore dei comuni ad eccezione di Canicattì che in quell’anno ne contava ben 13.866.

In attesa di recuperare dati intermedi, la successiva sintesi statistica della popolazione dell’antica provincia di Girgenti è disponibile con la già citata opera dello Zezon del 1838. In essa è riportata una popolazione totale di 212.617 abitanti, aumentata quindi del 7% circa in 18 anni. Non è possibile allo stato attuale sapere però sulla base di quale rilevazione o censimento siano stati pubblicati i dati del 1838. Molto probabilmente essa fa riferimento ad un resoconto pubblicato dalla Direzione Centrale della Statistica in Sicilia, “Quadro della Popolazione di Sicilia sul finire dell’anno 1831, ragguagliata a quella del 1789”, edito a Palermo nel 1835.

Una informazione più precisa in questo senso ci viene dalle carte del Marzolla che nel 1853 riporta dei dati molto dettagliati. La popolazione totale ammonterebbe a 245.974 abitanti, quella del capoluogo è passata a 15.222 superata sempre da Canicattì che con 17.433 abitanti continua ad essere il comune più popoloso del Valle di Girgenti. Questi dati sono ricavati sulla base del censimento ufficiale del 31 dicembre 1851.

Come riportato poi dal Lo Jacono nel suo “Indice generale dei Comuni, sottocomuni, villaggi, borgate ed isole di Sicilia …” [D28] del 1856 (con dati demografici del 1853), la popolazione era leggermente salita a 250.795 abitanti.

fonte  http://www.girgenti1820.it/territorio.htm

Categoria: Storia AgrigentoTag: agrigento storia

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