La provincia di Girgenti ha la lunghezza di 70 miglia legali, e la larghezza media di 15 miglia, tranne il sagliente che verso il mezzo s’interna nella provincia di Palermo, ove la larghezza giugne a 25 miglia in circa. Il suo lungo lato rivolto a libeccio è bagnato dal mare Africano. Confina a settentrione con la provincia di Palermo, a greco ed a levante con quella di Caltanissetta ed a maestro con l’altra di Trapani. Il tronco inferiore dell’Imera meridionale e poscia un suo influente la dividono per lungo tratto dalla provincia di Caltanissetta, ed il fiume Bilici le serve di confine rispetto a quella di Trapani.
Il fiume Platani che con molli rami prende origine nelle falde meridionali di un lungo tratto della catena, quando è giunto alla distanza di 14 miglia dal lido è obbligato da una diramazione di monti a torcere il cammino e scorrere per 12 miglia nella direzione da levante a ponente, serpeggiando alle falde di quei monti. Nell’incontrare poscia l’altra diramazione che si volge da greco a libeccio verso la costa, piega verso libeccio, e dopo un corso tortuoso per angusta valle mette foce nel mare Africano, quasi nel mezzo della costa della provincia. Benché il bacino di questo fiume sia più esteso di quello dell’ Imera meridionale, pure nel verno e nella state porta minor volume di acqua. Oltre l’anzidetta diramazione di monti che da quello di Cammarata si prolunga fino al mare, dalla catena se ne spiccano altre tre principali, alle falde delle quali scorrono i fiumi Macasoli, Caltàbellotta e Bilici.
Il suolo della provincia vuolsi considerare come un alto piano compreso tra la catena e la costa, il quale è signoreggiato dalle creste delle anzidette diramazioni ed è intersecato da’ mentovati fiumi, dai loro influenti e da molti torrenti di breve corso che si gittano direttamente nel mare. La geologica formazione delle montagne è poco diversa da quella delle montagne della provincia di Caltanissetta.
Esse sono composte per la maggior parte di argilla, la quale si osserva a grande profondità fin dove si è giunto col cavamento delle miniere di zolfo che ivi sono molto numerose. Delle altre montagne alcune poche sono di roccia calcarea, e parecchie sono di gesso, o di solfato di calce. Come nella provincia di Caltanissetta argillosa marnosa e leggiera è quasi da per tutto la terra dello strato superiore. Imbevendosi di acqua, la quale vi feltra a traverso con facilità, deve prendere una scarpa di dolce inclinazione, e da ciò deriva che le pendici e le falde sono dolcemente inclinate all’orizzonte. Trovandosi al di sotto l’argilla pura che non dà passaggio alle acque, in tempo di lunghe piogge ammollandosi le terre superiori , esse scoscendono come lave da cima a fondo e sconvolgendosi prendono un’ inclinazione più dolce corrispondente alla loro poca tenacità.
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