Esplora la storia intricata e le sfaccettature politiche del movimento separatista siciliano nel periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale. Scopri come l’ideale dell’indipendenza ha influenzato la politica e la società siciliana.
Introduzione
Nel caldo estivo del 1943, la Sicilia divenne un terreno fertile per il risorgere del separatismo, alimentato da una miscela di ideali democratici, repubblicani e antifascisti. Questo movimento, tuttavia, era un amalgama di forze politiche e sociali, che spaziavano dai comunisti ai democristiani, dai burocrati alleati ai grandi proprietari terrieri. Il suo percorso storico è stato segnato da cambiamenti, conflitti interni e, infine, da un destino incerto.
L’Alba del Separatismo
Dopo la liberazione di Palermo, il Comitato Indipendentista Siciliano avanzò una proposta agli Alleati per rendere la Sicilia uno stato indipendente e repubblicano. Questo culminò nella formazione dell’Unione per l’Indipendenza della Sicilia nel mese di agosto, un’entità che ebbe vita breve a causa delle divergenze politiche interne.
Il MIS e la Sua Complessità
Verso la fine del 1943, il Movimento per l’Indipendenza della Sicilia (MIS) venne alla luce. Il MIS divenne un calderone di interessi diversi: burocrati alleati preoccupati per la perdita di privilegi, esportatori in crisi, e proprietari terrieri che difendevano il sistema del latifondo. Questa diversità interna portò a una serie di oscillazioni ideologiche, dal repubblicanesimo al monarchismo e da soluzioni indipendentiste a federaliste.
L’Autonomia Regionale
Nel febbraio del 1944, la Sicilia fu restituita all’Italia. Gli unitaristi videro l’Alto Commissariato per la Sicilia, istituito dagli Alleati, come un passo verso l’autonomia regionale. Questa visione si concretizzò con lo Statuto Regionale del 15 maggio 1946, che garantì un’ampia autonomia alla Sicilia.
La Guerriglia e l’EVIS
Il MIS, ora isolato sia dagli Alleati che dal governo italiano, formò una frazione armata conosciuta come Esercito Volontario per l’Indipendenza della Sicilia (EVIS). Questa formazione, guidata inizialmente da Antonio Canepa, ebbe vita breve e si concluse tragicamente con scontri a fuoco con le forze dell’ordine.
Il Declino e l’Ultima Carta
Nel 1945, il MIS tentò di rientrare nel campo politico attraverso la lotta armata. Tuttavia, le trattative per la “resa” dell’EVIS fallirono e il movimento separatista perse ulteriore terreno. Salvatore Giuliano, un bandito che aveva stretto un accordo con il MIS, divenne un attore chiave in questo periodo, ma anche lui incontrò un destino tragico.
Conclusione
Il movimento separatista siciliano del dopoguerra è un capitolo complesso e sfaccettato della storia italiana. Ha attraversato fasi di ascesa e declino, influenzato da una varietà di forze politiche e sociali. Nonostante le sue contraddizioni e i suoi fallimenti, rimane un esempio affascinante di come le aspirazioni all’indipendenza possono modellare e, in alcuni casi, sconvolgere il tessuto politico e sociale di una regione.
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Finocchiaro Aprile