Una ricchezza insperata,
un dono della natura imprevisto cambiò la vita di tante famiglie della ridente
e laboriosa cittadina di Sciacca, in provincia di Agrigento, un secolo e mezzo fa.
Nelle acque già erano generose perché molto
pescose, che bagnano la costa saccense, emerse nella seconda metà
dell’Ottocento un banco di corallo, a cinquanta miglia dal capo San Marco.
Il primo banco di
corallo in Sciacca si scoprì nel 1875.
Aneddoti dell’epoca ci raccontano infatti che il 10 maggio del 1875 tre pescatori, Alberto Maniscalco, Giuseppe Muschilda e
Alberto (detto “Occhi di Lampa”), nel ritirare la rete a strascico sulla loro
barca a vela, vi trovarono impigliati diversi rami rossi di corallo.
Alberto Maniscalco tornò sul posto e scoprì, a un
centinaio di metri di profondità, un ricchissimo banco di corallo di circa
quattro ettari. La scoperta non poteva rimanere nascosta e il banco iniziò ad
essere sfruttato intensamente.
