La Chiesa di San Francesco di Paola, nella via Garibaldi, ad Agrigento, è una realizzazione dei Padri Paolotti o Padri minimi, un ordine mendicante assai diffuso in Sicilia e che venne ad Agrigento nel 1530 ed occupò l’antico ospedale di Santa Croce. Si tratta di una costruzione della seconda metà del Settecento (venne realizzata molto probabilmente nel 1789).
La chiesa è stata restaurata ed abbellita pochi anni fa dai Padri vocazionisti a cui è stata affidata. Gli interventi sono stati lunghi e laboriosi, ma ci hanno restituito nella pienezza della sua bella semplicità l’imponente prospetto settecentesco.
Il portale è affiancato da due colonne, con capitelli di stile ionico. Sopra l’ingresso emerge un frontone, al centro del quale vi è un ovale con un ritratto di San Francesco di Paola.
Subito sopra è in evidenza una cornice marcapiano da cui comincia la parte superiore del prospetto caratterizzata da un’ampia finestra rettangolare che presenta la medesima decorazione del portale. L’edificio è completato da un frontone triangolare con la croce e da due alti campanili, composti da due ordini sovrapposti, uno di stile ionico-rinascimentale e l’altro corinzio. Accanto alla Chiesa sorge convento dei frati, anch’esso della fine del Settecento.
La Chiesa è ad unica navata con altari laterali e conserva qualche interessante opera d’arte. Non manca naturalmente una statua lignea di San Francesco di Paola, attribuita al Bagnasco (1659-1682) e la statua di Santa Maria Alocquoque di Calogero Cardella.
Vi si trovano, inoltre, alcune tele e statue della stessa epoca di costruzione della Chiesa, come una statua settecentesca della Madonna del Soccorso. Presso l’ingresso s’incontra una tela che raffigura San Michele Arcangelo e poco più avanti scorgiamo un’altra tela del secolo XVIII che viene ricordata con il titolo “La morte del giusto”, di autore ignoto.
Su una delle pareti è posta una statua di san Giuseppe con Bambino. Del secolo scorso è il Crocifisso collocato sulla parete destra di chi entra.
Elio Di Bella
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I Padri Minimi di San Francesco di Paola vennero in Agrigento nel 1530 ed occuparono l’antico ospedale di Santa Croce, ed in poco tempo “magnifico resero il convento e piamente dal popolo frequentato “, come scrive il Pirri.
La chiesa che ora si vede venne fabbricata nel 1789 dagli stessi padri e dedicata al santo fondatore del loro ordine.
La chiesa è stata abbellita a cura dei Padri Vocazionisti ai quali è stata affidata, insieme a parte dell’antico convento (l’altra parte del fabbricato è adibita a scuole).
Il soffitto è stato bene decorato da un pannello centrale dove è raffigurato “San Francesco di Paola, con la Madonna, Gesù Cristo con la Croce in mano, ed in alto il Padreterno. Nei lati si vedono dei medaglioni raffiguranti San Giovanni Bosco, San Benedetto Abate, San Francesco d’Assisi ed altri santi.
Il cappellone è stato decorato con graziosi stucchi con la figura di San Francesco di Paola, sopra l’altare maggiore; nel laterali si vedono due quadroni di tela applicati sul muro, raffiguranti: (lato Vangelo) San Francesco di Paola che assiste un moribondo steso per terra, e ( lato epistola) l’Annunciazione.
Le decorazioni sono ben eseguite ed hanno abbellito il sacro tempio ad unica navata, con tre altari per lato dove si nota (lato Vangelo) un quadro antico raffigurante San Francesco di Paola che assiste un moribondo giacente sul letto. La figura del santo all’inpiedi accanto al letto, e quella del moribondo sono ben fatte e denotano la mano di un valente artista, purtroppo non conosciuto. Questo quadro si trovava nel gennaio 1939 attaccato al muro, accanto alla porta d’ingresso, e bene hanno fatto i padri Vocazioni a metterlo sull’altare, trattandosi di un’opera d’arte di bella fattura.
Nel secondo altare, sempre lato epistola, si vede il Santissimo Crocifisso, una buona scultura antica di sconosciuto artista, mentre nel terzo altare è posta un’altra statua.
Opere di rilievo
Fra le statue esistenti nella chiesa cito per prima quella di San Francesco di Paola, di legno, scolpita dal Bagnasco, valoroso scultore, statua che per la sua vetustà era bisognevole di restauro, che venne amorevolmente e con competenza eseguito dallo scultore agrigentino Calogero Cardella; altra bella statua lignea esistente nella chiesa è quella di Santa Margherita Alocoque, pregevole opera del predetto Cardella.
Il prospetto della chiesa, che insiste su di un’ampia piazza, è imponente.
Nella parte centrale sta il portale, affiancato da due colonne, con capitelli di stile jonico, con festoni e frontone aperto, nella cui parte centrale si vede un medaglione ellittico con la figura di San Francesco di Paola.
Nella parte superiore, sopra la cornice marcapiano, sta una grande finestra rettangolare con la stessa decorazione del portale, debitamente ridotta. Il frontone triangolare con la Croce, due basi di vasi e un occhio di bue nel mezzo, corona questa parte centrale aggettante, chiusa da due paraste sormontate da capitelli dello stile ionico.
Nelle parti laterali, chiusa anch’esse da due paraste con capitelli come sopra, si vedono due campanili di leggiadra architettura.
Il prospetto, benché diverso, richiama molto alla mente quello della chiesa di San Francesco d’Assisi ad Agrigento – detta anche Basilica dell’Immacolata – eseguito nel 1788, un anno prima – cioè – di quello di San Francesco di Paola, e non è improbabile che siano entrambi opera dello stesso architetto il cui nome, purtroppo, è sconosciuto, così come per la maggior parte delle chiese di Agrigento per la mancanza dei documenti delle soppresse corporazioni religiose, che non si sa dove siano andati a finire.
Di Alessandro Giuliana Alaimo in L’amico del popolo agosto 1966