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Guida Completa ai Modi di Viaggiare in Sicilia nella prima metà dell’Ottocento: Dalle Barriere Stradali alle Lettighe

6 Settembre 2023 //  by Elio Di Bella

Scopri le diverse modalità di viaggio in Sicilia, dai dettagli sulle barriere stradali ai costi delle montature e ai tipi di trasporto come lettighe e muli. Ottieni consigli pratici per un viaggio indimenticabile

Ci sono su molte strade principali delle barriere formate da una catena posta trasversalmente e sorvegliata da un agente del governo.

Il viaggiatore deve pagare una certa somma per i suoi cavalli. I mezzi pubblici non si fermano lungo il percorso per i pasti; bisogna portare con sé il proprio cibo.

Al di fuori delle strade principali percorribili in carrozza, ci sono due modi di viaggiare a cui bisogna ricorrere. Il primo consiste in portantine o lettighe. La carrozza nazionale, detta lettiga, è una cassa che contiene due persone una di fronte all’altra e portata su due lunghi brancardi, ai quali sono attaccati due muli, uno davanti e uno dietro.

“Il mulo davanti”, dice il signor Bourquelot, “è preceduto da un terzo mulo che aiuta gli altri a trascinare la carrozza e che porta, oltre ai bagagli, il lettighiero. Un mulattiere, a piedi, armato di un bastone lungo due o tre metri, regola il passo degli animali e li incoraggia con le sue grida. Il passo non è molto veloce; le salite e le discese spesso danno alla cassa una pendenza considerevole, e si è assordati dal perpetuo scampanio di dozzine di campanelli appesi sotto il collo dei muli. Questo rumore, senza il quale questi animali si rifiuterebbero di camminare, è la disperazione dei viaggiatori esotici.” —

Il secondo modo di viaggiare, e il più comune, è a cavallo o più spesso a mulo.

Oltre al mulo del viaggiatore, ce n’è uno per il mulattiere e uno per i bagagli.

Il prezzo è di 8 a 15 tari, a seconda della stagione, al giorno per mulo. Bisogna stipulare che nei giorni di riposo verrà pagata solo la metà; e, per ogni giorno di ritorno, 6 tari. È buona cosa accordarsi con uno stesso mulattiere per un lungo tragitto; e si redige quindi un trattato simile al contratto di cui forniamo il modello, nella prima parte dell’itinerario, attraverso il quale la guida, se se ne è presa una, o il mulattiere, si impegna a far pernottare nelle migliori locande, a fornire il numero di muli stabilito, a mantenerli e a sostituirli se necessario.

È buona cosa fissare le clausole relative alle spese nelle locande, alle mance, ai ciceroni da fornire in certe località, ai pedaggi delle barriere, ecc…

Le persone abituate a viaggiare e che parlano italiano potranno attraversare la Sicilia in modo più economico utilizzando di volta in volta i vari mezzi di trasporto offerti da ogni località, senza dipendere da un mulattiere per tutto il viaggio.

Qualunque sia, comunque, il modo di viaggiare, c’è per tutti una stessa necessità, quella di portare con sé (in ceste intrecciate con foglie di palma come quelle degli Arabi) il proprio cibo, e di rinnovarlo nelle città principali. La maggior parte delle locande che si incontrano sulla strada offrono solo quattro muri molto sporchi e letti pieni di pidocchi.

Ci si ferma ovunque lungo il percorso, per prendere i pasti in una masseria o in una fattoria isolata, in qualche fondaco (dall’arabo fundik o fondouk, magazzino o albergo), al bordo di un ruscello, all’ombra di un albero. In ogni caso, si è quasi sempre certi di trovare ospitalità nei conventi, così numerosi in Sicilia. I siciliani hanno la reputazione di essere molto ospitali; si elogia in loro una cortesia e una cordialità che non esistono nello stesso grado negli altri italiani.

I viaggiatori in Sicilia dovrebbero cercare di munirsi di lettere di raccomandazione, sia per i conventi che per i privati. Coloro che non esitano a spendere per garantire il proprio benessere portano con sé materassi e coperte.

Una coperta messa, così come i bagagli, in una bisaccia, può essere di grande aiuto per avvolgersi di notte nelle locande che non offrono risorse per dormire. Le persone che viaggiano durante il periodo caldo dovranno prendere precauzioni per proteggersi dall’estrema intensità dei raggi solari. Al contrario, per scalare l’Etna, si portano di solito coperte, guanti, cappelli di lana, per proteggersi dal freddo molto intenso che si avverte vicino alla cima.

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fonte

ITINÉRAIRE DE L’ITALIE ET DE LA SICILE PAR A. J. DU PAYS, Paris 1859

Categoria: Storia SiciliaTag: sicilia

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