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Giardino della Kolymbethra: un viaggio fra storia, arte e natura grazie all’impegno del FAI

13 Dicembre 2018 //  by Elio Di Bella

Il Giardino della Kolymbethra è un vero angolo di Paradiso che si stende nel cuore della Valle dei Templi. Natura, storia e arte si incontrano in uno scenario suggestivoa pochi passi dalle bellezze di Agrigento. Un patrimonio ambientale e culturale affidato al FAI, Fondo Ambiente Italiano, dal 1999. E le cui iniziative è possibile sostenere grazie alla donazione del 5 X 1000e all’iscrizione al FAI.

“Del perimetro di sette stadi” è la traduzione letterale della parola greca “Kolymbethra”: il cuore del giardino. Parliamo della grande vasca d’acqua la cui origine è collocata dallo storico Diodoro Siculo intorno al 480 a.C. Egli ci racconta che nel territorio dell’attuale Agrigento sorgeva l’antica Akragas, città fondata dai Greci nel VI sec a.C. Ed il tiranno Terone che la reggeva, fece costruire un’importante rete di gallerie sotterranee con lo scopo di trasportare la preziosa acqua fino alla città per poi convogliarla in un’enorme vasca ai piedi dell’urbe. Utilizzata per l’irrigazione, la vasca trasformò l’arida zona circostante in territorio fertile per la ricca vegetazione mediterranea. E divenne l’habitat naturale perfetto per pesci e volatili.

La storia del Giardino della Kolymbethra è fatta di frequenti trasformazioni nel corso dei secoli. Intorno al 1100, sotto il controllo della Chiesa, il giardino venne adibito alla coltivazione della canna da zucchero. E poi, in pieno Rinascimento fu l’orto del vicino convento della Badia Bassa. Il fiorire dell’agrumeto risale a qualche secolo dopo,a cavallo fra ‘700 e ‘800. Mentre circa cento anni dopo divenne una delle mete imprescindibili del diffusissimo Grand Tour, il viaggio di formazione umana e culturale che rappresentava una tappa immancabile per i giovani aristocratici europei.

A seguito di tale fiorente periodo, per il Giardino della Kolymbethra si apre una fase di declino. A fine ‘900, infatti, con la scomparsa degli ultimi agricoltori rimasti, la zona viene abbandonata e lasciata a se stessa. È solo grazie all’impegno del Fondo Ambiente Italiano, profuso negli ultimi 20 anni, che il giardino è tornato all’antico splendore. E tale importante lavoro può essere sostenuto da chiunque in modo semplice e diretto, sia versando il 5 X 1000 al FAI che iscrivendosi alla fondazione.

Tante variegate attività culturali vengono oggi organizzate presso il Giardino della Kolymbethra.Si parte con le visite guidate naturali lungo i sentieri del giardino costeggiati da agrumeti profumati di zagara. E si prosegue immersi nella macchia mediterranea fra ulivi e mandorli, con il delicato scrosciare dell’acqua in sottofondo. Avventuroso e ricco di cultura è, poi,il percorso sotterraneo fra gli ipogei dell’antico acquedotto che si estende per circa 185 metri. Senza considerare gli itinerari vicini legati alla storia della Valle dei Templi, dalle tombe di Sant’Angelo a Muxaro presso Sciacca all’insediamento greco-punico di Adranon, uno dei più importanti dell’intera Sicilia.

Il Giardino della Kolymbethra: sostienilocon l’iscrizione al FAI

Da più di 40 anni il FAI si impegna a proteggere e preservare il patrimonio artistico e naturale del nostro Paese. Tutelare i beni storici del nostro territorio è un compito complesso che richiede determinazione e sostegno quotidiano. Con l’iscrizione al FAI puoi aiutarci a svolgerlo nel modo migliore. E come segno tangibile del tuo contributo, riceverai la tessera che ti dà diritto a sconti fino al 50% per l’ingresso in oltre 1500 luoghi di cultura convenzionati. Inoltre, potrai supportarci anche versando il 5 x 1000 al FAI, tramite la dichiarazione dei redditi.

Categoria: Agrigento RaccontaTag: valle dei templi

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