Akragas Calcio è una società sportiva italiana, principale società calcistica della città di Agrigento. Nel 2011 ha effettuato una fusione con la seconda squadra di Agrigento, l’Agrigentina, in seguito al fallimento della prima. Oggi si chiama Akragas – Città dei Templi con presidente l’avvocato palermitano Giovanni Castronovo. Le origini del calcio agrigentino risalgono invece al 1930 con la fondazione dell’Associazione Calcio Agrigento.
In piedi, da sinistra: Bardelli, Colusso, Venturelli, Chiavaro, Marini, Quercioli. In ginocchio, da sinistra: Rossi, Mari, Oddo, De Brasi e Bianco
L’Akragas milita nel girone A nel campionato di Eccellenza Siciliano e gioca le proprie gare casalinghe nello Stadio Esseneto.
La società attuale è stata rifondata nel 1998 quando dopo il fallimento del 1994, si fonde con la seconda squadra di Agrigento, omonima, rifondando l’Akragas Calcio.
Akragas-Ragusa e Alcamo- Akragas
Le origini del calcio ad Agrigento risalgono ai primi anni trenta, con una squadra formata da giovani liceali di nome Associazione Calcio Agrigento che utilizzava per le sue partire il campetto dei salesiani vicino alla Cattedrale di Agrigento, oppure nel Piano Sanfilippo, attuale Piazza Rosselli.
Nelle tre foto a colori (sotto) l’Akragas 1976-’77; Catalano e Quercioli salutano il pubblico dell’Esseneto e la festa dopo un gol
In pieno regime fascista il calcio iniziava ad ottenere grande seguito di spettatori, questo grazie anche all’enorme pubblicità derivante dai Mondiali vinti dalla Nazionale di Vittorio Pozzo. Una prima uscita ufficiale fu quella contro calciatori olandesi che si trovavano a Porto Empedocle. Nel anni quaranta la squadra della città dei Templi è ancora l’A.C. Agrigento, poi fallita nel 1952.
Le origini dell’Akragas
Fu invece poco prima dell’entrata dell’Italia in guerra, nel 1939, che venne fondata l’Akragas, che con la caduta del regime assunse la denominazione di Segretariato Nazionale Gioventù Akragas.
In questo periodo il club, che aveva le maglie viola, non era altro che una piccola squadra locale. La svolta arrivò proprio nel 1952 in conseguenza del totale fallimento dell’Agrigento, che sparì per sempre. Gli appassionati sportivi Enzo Lauretta, Carmelo Nobile, Giuseppe Gentile, Francesco Alaimo, Franco Pirrone, “Lillo” Burgio, Nino Riccobono, Michele Mongiovì e Raimondo Firetto colsero infatti immediatamente l’occasione per presentare la loro società come la nuova rappresentante del calcio agrigentino costretto a ripartire da zero.
Nelle tre fotografie: Akragas-Latina; il tifo agrigentino e una foto della squadra nell’ anno 1984. In piedi, da sinistra: Chiavaro, Bardelli, Gaudenzi, Colusso, Giudice, Catalano, Quercioli. In ginocchio, da sinistra: De Brasi, Mari, Cracchiolo e Masoni
I soci modificarono quindi la denominazione sociale nel più standardizzato Unione Sportiva Akragas, spostarono la sede al piano terra del Palazzo Municipale di Agrigento, ma soprattutto cambiarono i colori sociali adottando il biancazzurro del defunto Agrigento, e presero come simbolo quello della città, i tre Giganti, in ricordo dei Telamoni utilizzati dai Greci come alternativa alle gigantesche semicolonne del tempio di Zeus Olimpio. A completare l’opera vi fu la possibilità, offerta dal Lodo Barassi, di iscrivere la rinnovata squadra direttamente in Prima Divisione, iniziando una parabola ascendente. L’operazione ebbe successo: ereditando le simpatie degli orfani tifosi agrigentini, l’Akragas ottenne la Promozione, massima categoria regionale, già nel 1953, la IV Serie nel 1957 e infine la Serie C nel 1959.
Sviluppi successivi
Alla soglia degli anni sessanta iniziano nuove avventure e promozione per la U.S. Akragas. Nella stagione 1962-63 arriverà terza con 40 punti, alla fine il campionato fu vinto dal Potenza con 47 punti; l’anno 1967-1968 verrà ricordato per la retrocessione, con la squadra arrivata terzultima con 29 punti.
In piedi, da sinistra: Bardelli, Ventrelli, Rossi, Catalano, Colusso, Cracchiolo, Quercioli. In ginocchio, da sinistra: De Brasi, Mari, Chiavaro (con un piccolo tifoso) e Bianco
Oltre per la retrocessione in Serie D ma anche per la prematura scomparsa del giocatore Antonio Caviglia in un incidente stradale.
In piedi, da sinistra: Schifilliti, Lorenzini, Ritrovato, Chiavaro, Cinquegrana, Falbo. In ginocchio, da sinistra: Orlandi, Agosti, Colucci, De Brasi e Tucci
Negli anni settanta il sodalizio biancoazzurro tocca il punto più basso della sua storia, con la retrocessione in Promozione. Nell’anno 1974-1975 la società diventa una S.p.A.. Nel campionato 1977-78 si ritorna in Promozione, realizzando un totale di 43 punti.
Campionato 1982-‘83, l’Akragas è seconda nel girone D della Serie C2. E’ promossa in Serie C1. In piedi, da sinistra: Ritrovato, Colusso, Grassi, Rossi, Giudice, Catarci, Casadei, Adelfio, Cinquegrana, Cracchiolo, dottor Buscaglia. In ginocchio, da sinistra: dirigente Parla, ?, ?, Lorenzini, Falbo, Sansone, De Brasi, Gaudenzi, Cau
La promozione in Serie C2 giunge solo nei primi anni ottanta, con a capo il presidente Luigi Zicari e l’allenatore Alvaro Biagini nel campionato 1982-1983. L’Akragas vince il campionato con 53 punti arrivando seconda dopo il Messina conquistando la promozione in Serie C1.
L’anno della C1
Il primo anno l’Akragas, con Franco Scoglio in panchina, riuscirà ad ottenere lusinghieri risultati, riuscendo a piazzarsi a metà classifica. Il campionato verrà vinto dal Bari che andrà in serie B insieme al Taranto, piazzatosi secondo. Scoglio verrà esonerato a poche giornate dal termine del campionato e sostituito dall’allenatore in seconda Giovanni Bruccoleri.
A partire da sinistra: Bianco, Venturelli e Quercioli nel pre-partita
Da ricordare le vittorie esterne al Vestuti di Salerno per 2 a 0 e a Casarano per 2 a 0.
Nel secondo anno di Serie C1 si parte con Francisco Ramon Lojacono in panchina, ma verrà presto esonerato e sostituito con Lucio Mujesan. La sostanza delle cose non cambierà e la squadra arriverà penultima, retrocedendo con qualche rammarico in Serie C2.
Dalla C2 alla radiazione
Nel successivo campionato di C2 1985-1986, uno dei più sciagurati della sua storia, la squadra, pur con un organico di tutto rispetto e sotto la guida di Ignazio Arcoleo, si piazza al sedicesimo posto in classifica e ripete la retrocessione dell’anno precedente.
Dopo aver militato per anni nei professionisti, è retrocessa in Serie D. Dichiarata fallita nella stagione 1988-1989 rimane ancora in Serie D perché verrà rilevata dal presidente Filippo Lentini, che rilevando il Favara Calcio,combina la fusione delle due squadre chiamandola Agrigento-Favara per poi rinominarla l’anno successivo 1989-1990 in Agrigento-Hinterland.
Ricordi della serie C1
Negli anni 90 la società guidata sempre dal presidente Lentini e dal nuovo allenatore Gargiulo si classifica al decimo posto.
Nel campionato 1991-1992 la società passa al presidente Gaetano Russello con l’allenatore Mauro Zampollini, si rivedrà Giuseppe Catalano quando con Salvatore Schillaci era il braccio destro di Franco Scoglio nel Messina. Giuseppe Catalano aveva militato nell’Akragas ai tempi della promozione in Serie C1.
Nella stagione 1991-1992 la squadra allenata da Mauro Zampollini arrivò a contendersi lo spareggio con la Polisportiva Calitri.
Il primo turno di spareggio vide l’Akragas giocare fuori casa contro la squadra Campana, squadra che arrivò prima nel girone I nel campionato di Serie D, contro l’Agrigento-Hinterland che arriva primo nel girone L: il primo turno si gioca in terra campana e la squadra si aggiudica la vittoria per 3-0.
La domenica successiva, allo Stadio Esseneto, l’Akragas vince davanti i propri tifosi per 3-0. In seguito la squadra da Agrigento-Hinterland cambierà nome in U.S. Akragas.
La sfida con il Palermo
Nel 1992 il presidente della società, l’imprenditore favarese Gaetano Russello, viene ucciso in un agguato a colpi di lupara.
Nel campionato 1992-1993 con il presidente Elio Nicosia la squadra tornerà a chiamarsi Akragas e l’anno dopo si classifica settima. Proprio quell’anno l’Akragas entra nella bufera spaccandosi sul caso Mosti che Nicosia aveva radiato dopo appena sette giornate di campionato. Questo fatto provoca la protesta dell’Amministratore Delegato Franco Miccichè per il quale il licenziamento del Mosti è da considerarsi nullo, dato che un provvedimento del genere doveva essere prima espresso dal Consiglio di Amministrazione.
Successivamente la squadra viene radiata d’ufficio nel campionato di Eccellenza Siciliana per una fidejussione falsa. Così scompare il calcio dalla città di Agrigento nella stagione 1994-1995, ripartendo poi dalla Seconda Categoria.
Dal 1994 ad oggi
La squadra riparte dalla Seconda Categoria e classificandosi prima nel campionato 1995-1996 accede in prima categoria; nell’anno 1996-1997, con Alfredo Prado come Presidente, la squadra vince la Coppa Sicilia contro la Termitana. L’anno successivo perde lo spareggio per la promozione contro l’Augusta e a fine campionato avviene la fusione con l’Agrigento, facendo così il salto di categoria in Eccellenza.
Nel 2000 la squadra viene acquistata dal palermitano Gaetano Seidita che resterà in carica per due anni, portandola a disputare la finale play-off regionale contro l’Alcamo in campo neutro a Marsala.
Nella stagione 2005-2006, con Giuseppe Deni Presidente, la squadra vince sia la Coppa Italia Sicilia venendo eliminata nella fase nazionale dal Rosarno che la finale play-off regionale contro Enna e Nissa, perdendo le finali nazionali contro il Fasano.
La storica squadra di Agrigento viene rifondata nel luglio 2011, quando dalle ceneri dell’Agrigentina Calcio ovvero la seconda squadra cittadina, viene fondata una nuova società che assume la denominazione di Associazione Sportiva Dilettantistica Akragas città dei Templi. La nuova società, formata da diversi soci locali, ritorna quindi in campo nella stagione 2011-2012, nel campionato di Eccellenza Sicilia girone A.
servizio a cura di Mario Bocchio (2012)
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