SAN CALOGERO E LA CERVA
Gli ultimi anni della sua vita San Calogero, il santo nero venerato ad Agrigento e in alcuni comuni della provincia, dovette trascorrerli sul monte Kronio, presso Sciacca, da dove non poteva allontanarsi perché si era gravemente ammalato.
Unico conforto in quei difficili giorni era per lui una cerva che gli forniva il latte.
Una toccante leggenda vuole che la cerva sia stata ferita da un cacciatore, che si chiamava Siero. Ma prima di morire l’animale era riuscito a fare ritorno nella grotta del Santo.
Avendo seguito la preda, Siero scoprì, con immenso dolore, di avere procurato al povero vecchio eremita un danno irrimediabile.
Il cacciatore decise allora di restare accanto a San Calogero per curarlo e quindi vestì anche lui l’abito del monaco.
Quando San Calogero si spense venne sepolto presso la grotta e Siero stesso provvide ad edificare una chiesetta che da secoli è meta di pellegrinaggio da parte di fedeli calogerini.