Il borgo di San Michele è tra i più antichi della città.
Leggiamo nelle memorie storiche agrigentino di Giuseppe Picone: “la città devasi in vari borghi, dei quali documenti tramandano i nomi di quelli di San Francesco, San Michele, San Pietro; però trovandone, negli archivi, alcuno fra essi entro le mura della città, è d’uopo concludere che la parola “borgo” si fosse continuato ad usare, significando piuttosto “quartiere” più che borgo propriamente detto. Infatti, mentre leggiamo in un atto del 1295 che il borgo di San Francesco sia descritto fuori le mura, in un altro del 1286 trovasi la menzione del borgo di San Michele ove erano site talune fosse, una pagliaio, ed un terreno vacante entro il perimetro delle mura, perché si dicono confinanti da oriente colle muraglie della città”.
Altri atti notarili successivi a quelli citati da piccone fanno menzione delle “ Burgo Sancti Michaelis”. In esso si trovavano il castello, il monastero di Santo spirito, il monastero di Santa Maria del soccorso (badiola), la chiesa di San libertino, San Girolamo e Sant’Onofrio e tra i più antichi palazzi civili ricordiamo: l’abitazione della famiglia Cardella, il consolato britannico, il palazzo c’è Lauro il palazzo Campo.
La chiesa di San Michele – da quel quartiere prese il nome – fu la più antica parrocchia della città, essendo stata eretta nel 1557.
La chiesa cui facciamo riferimento è antecedente a quella demolita nel 1966 a seguito della frana di Agrigento. Su iniziativa di alcuni laici, alla fine del secolo 16º venne istituita la confraternita di San Michele Arcangelo e il qualche decennio dopo la confraternita di Gesù. Successivamente vennero promessi altri sodalizi e anche una congregazione per l’insegnamento della dottrina cristiana.
Purtroppo la frana che colpì la zona nord accendere di Agrigento nel luglio del 1166, provocò gravi danni alla chiesa di San Michele e pertanto venne demolita.