Il Directorium Inquisitorum del teologo Nicolas Eymerich è stato il manuale definitivo per gli inquisitori fino al XVII secolo
Gli inquisitori presto ebbero una guida per le loro attività. Arrivò dalla Spagna. Fu il grande inquisitore di Aragona Nicholas Eymerich a redigere il Directorium Inquisitorum. L’autore il teologo cattolico nativo della Catalogna settentrionale, ha anche pubblicato un’ opera sulla stregoneria e i pericoli che ne derivavano per la società.
La sua caccia alle streghe è stata utile quando ha redatto il Directorium Inquisitorum, giacchè ha indicato e utilizzato per gli inquistori testi magici e pratiche proibite che gli inquisitori potevano consultare e usare. Tra le pratiche suggerite infatti vi erano il mettere sale sui fuochi, bruciare i corpi degli animali, evocare spiriti e chiromanzia, lettura. La stregoneria era considerata una forma di eresia all’epoca ma Eymerich l’ ha sfruttata per le sua guida , suddividendola in tre varianti, tratte dalle sue idee dalla Bibbia, da Agostino d’Ippona e da Tommaso d’Aquino.
Fare sacrifici e pregare o adorare diavoli erano considerate la forma più grave di eresia e comportava la condanna del reo. La seconda categoria di peccati gravi era il parlare dei diavoli insieme a santi e angeli, chiedendo l’intercessione a Dio, mentre i musulmani erano considerati eretici per la loro venerazione del profeta Maometto.
La terza categoria di Eymerich era riservata a chiunque cercasse l’aiuto da un demone di qualunque, così come sosteneva Papa Innocenzo V secondo cui se qualcuno era in grado di ricevere aiuto da un demone, evidentemente aveva uno stretto un patto con loro. Il Directorium Inquisitorum fu circolazione in Europa fino al XVII secolo e influenzò testi come il Malleus Maleficarum (Il Martello delle Streghe) e altri riguardanti la caccia alle streghe in Europa.
Ma la stregoneria non era l’unico argomento a cui si è dedicato Eymerich.
La sua guida approfondisce anche i metodi, anche di tortura accusati e di manipolazione psicologica, per ottenere confessioni dagli eretici.
Eymerich fu il primo ad aggirare il divieto della Chiesa di torturare qualcuno due volte. Sosteneva che ogni istanza di eresia aveva un suo valore autonomo e pertanto all’ accusato doveva essere inflitto un dolore atroce per ognuna di esse.
Considerava eretici Ebrei e bestemmiatori e quindi costoro dovevano essere giudicati secondo la giurisdizione di un’inquisizione
Eymerich ha anche avanzato consigli molto pratici: la terza parte del suo manuale descrive come istituire un’inquisizione e come svolgere compiti inquisitori; presenta 11 modi diversi in cui i casi possono concludersi, anche con l’assoluzione del sospetto, la purificazione canonica, la tortura o la sottomissione.
Il lavoro di Eymerich venne utilizzato dagli inquisitori ovunque in Europa anche perchè Eymerich ha considerato le eresie in tutto il continente piuttosto che concentrarsi sulla sola Spagna. Il Directorium Inquisitorum era corroborato da fonti legali e dalla teologia del tempo. Di conseguenza, è diventata una guida completa
Divenendo il manuale definitivo per gli inquisitori fino al XVII secolo. Ristampato nel corso degli anni anche a Roma nel 1578. Anche quando è caduto in disuso, ha influenzato testi sulle streghe e la stregoneria, La sua epigrafe recitava: Praedicator veridicus, inquisitor intrepida, doctor egregius: Un predicatore veritiero, un inquisitore intrepido, un eccellente insegnante.
Elio Di Bella
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Roma nel 1578
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