Ha tentato il colpo grosso un gruppo di tombaroli nella Valle dei Templi.
Approfittando della scarsa sorveglianza e dell’oscurità hanno cercarono di raggiungere con i mezzi del tempo le fondamenta del tempio di Giunone.
Secondo un antico racconto popolare il tempio custodisce un grande tesoro e pertanto i tombaroli sono andati alla sua ricerca, ma senza fortuna. Si sono alla fine arresi per le difficoltà dell’impresa. Il sito su cui sorge il tempio è particolarmente roccioso. I tombaroli però hanno creduto che la loro impresa sia fallita a causa della maledizione del tempio che conserva da secoli il tesoro, probabilmente nascosto dagli agrigentini prima di lasciare la città a seguito dell’attacco cartaginese.
Tutto ciò ci viene raccontato da un viaggiatore straniero che ha visitato la città di Agrigento all’inizio dell’Ottocento, guidato dal grande archeolo agrigentino, l’avvocato Giuseppe Lo Presti.
Leggiamo infatti nel diario del viaggiatore Carl Grass ln “Viaggio in Sicilia ( Stoccarda e Tubinga, 1815):
Era stata “imposta una severa punizione a chi danneggia queste mura sacre. Tuttavia, pochi mesi prima del nostro arrivo, alcuni contadini , nella speranza di trovare un tesoro che doveva giacere qui secondo un racconto popolare, avevano tentato di rompere le fondamenta nel mezzo del tempio con grande difficoltà, e c’erano ancora tracce di tale inutile intervento”.