Testo pubblicato in occasione della inaugurazione della stazione ferroviaria centrale di Agrigento
Nel prossimo 28 ottobre 1933, in occasione del XII annuale della marcia su Roma, si apre all’esercizio il nuovo tronco ferroviario dalla stazione di Agrigento (della linea Termini Imerese-Rocca-palumba-Porto Empedocle) alla nuova stazione costruita nelle vicinanze della città di Agrigento. Tale tronco fa parte del complesso delle nuove opere pubbliche disposte ed attuate con la febbrile attività impressa dal Governo Nazionale Fascista allo scopo di risolvere annosi problemi interessanti le comunicazioni, l’agricoltura, le bonifiche, l’edilizia, ed alleviare, nello stesso tempo, la disoccupazione operaia.
Alla stazione di Agrigento della linea in esercizio Termini-Porto Empedocle convergono le ferrovie a scartamento normale: Termini Imerese-Roccapa-lumba – Aragona – Agrigento – Porto Empedocle; Canicattì-Aragona-Agrigento, e la linea a scartamento ridotto Canicattì-Naro-Agrigento, mentre allo scalo di Porto Empedocle, oltre alla citata linea a scartamento normale da Termini, converge la ferrovia ridotta Castelvetrano-Porto Empedocle.
La nuova linea Agrigento-Porto Empedocle (scartamento 0,95), la cui costruzione fu autorizzata con legge 4 dicembre 1902, n. 506, aveva lo scopo di eliminare la discontinuità esistente nelle comunicazioni tra la rete a scartamento ridotto, a servizio della regione occidentale della Sicilia e facente capo a Porto Empedocle, e quella del medesimo calibro, a servizio delle regioni centrale ed orientale dell’isola e facente capo ad Agrigento.
Poiché con la nuova linea Agrigento-Porto Empedocle si doveva risalire la collina sulla quale sorge la città di Agrigento, per poi discendere verso il mare attraverso la valle dei Templi, ricca di meravigliosi monumenti d’arte antica, si stabilì di costruire una nuova stazione, alla quota dell’abitato di Agrigento, per modo che questa città fosse finalmente dotata di una stazione ferroviaria di comodo accesso.
Il progetto esecutivo della linea Agrigento-Porto Empedocle fu approvato con Decreto Ministeriale io maggio 1920, n. 1145 ; però in un primo tempo si ritenne di limitarne la costruzione al tronco compreso tra la vecchia stazione di Agrigento e la nuova stazione in prossimità della città, rimandando la costruzione della parte successiva fino a Porto Empedocle, in attesa che gli organi competenti avessero deciso sulla convenienza di costruire il prolungamento fino a Porto Empedocle, oppure di inserire il binario a scartamento ridotto in quello normale della linea Agrigento-Porto Empedocle, per eliminare la discontinuità esistente per le comunicazioni fra la rete occidentale e quella orientale a scartamento ridotto di cui sopra cenno.
Essendo prevalsa la seconda soluzione venne stabilito che alla nuova stazione di Agrigento (Agrigento città) convergessero, in unica sede, le linee di ambo gli scartamenti, mediante interposizione del binario a calibro ridotto in quello a scartamento normale, onde consentire che alla stazione medesima le merci ed i viaggiatori giungessero senza bisogno di effettuare trasbordi.
I lavori sul tronco compreso tra la stazione di Agrigento Bassa della linea Termini Imerese-Porto Empedocle (per distinguerla dalla nuova stazione) e quella di Agrigento Città furono iniziati nel 1920; però ai primi del 1922, per ordine del Governo del tempo, furono sospesi.
Con l’avvento del Fascismo, essendosi riconosciuta la imprescindibile necessità di migliorare le comunicazioni ferroviarie della Città di Agrigento, i lavori sono stati ripresi e sono proseguiti con ritmo sempre adeguato.
Il 1o maggio 1924 S. E. il Capo del Governo, in una memorabile visita ad Agrigento, si compiacque di porre la prima pietra al fabbricato viaggiatori della nuova stazione, dando, in tale solenne cerimonia, la ferma assicurazione che il Governo Nazionale, conscio della impellente necessità di sistemare quei servizi ferroviari, avrebbe dato i fondi occorrenti per un sollecito compimento dei lavori.
Per l’importante opera sono stati eseguiti me. 600 mila di movimenti di materie, me. 100 mila di murature, e sono state messe in opera tonn. 910 di ferro per opere in cemento armato e tonn. 500 di ferro per materiali d’armamento. Sono stati altresì distesi km. 8 di cavi e km. 27 di linee aeree.
La spesa incontrata per il complesso dei suesposti lavori, per i quali sono state impiegate circa trecentomila giornate-operaio, è stata di L. 18 milioni.
L’apertura all’esercizio del nuovo tronco Agrigento Bassa-Agrigento Città darà nuova vita all’importante centro; la grandiosa stazione, da anni invocata dalla popolazione verrà a costituire un’altra pietra miliare di questo radioso periodo storico.
DESCRIZIONE DELLA LINEA
Uscita dalla stazione di Agrigento Bassa, la nuova ferrovia corre circa trecento metri a monte della linea per Porto Empedocle; poi la sorpassa ed ascende, con pendenze del 25 e del I4″/(X), la collina sulla quale sorge l’abitato di Agrigento, attraversando, mediante galleria lunga metri 186, il contrafforte argilloso denominato Spinasanta e la strada Statale. Quindi prosegue a mezza costa nella falda argillosa che si stende a nord della Città, piega a sinistra, sottopassando con galleria lunga metri 497 il quartiere S. Gerlando, ed infine ritorna nel versante sud-ovest della città entrando dopo circa due chilometri di percorso nella nuova stazione di Agrigento Città.
Il piazzale di questa Stazione, lungo metri 1.200, è situato a valle della cinta delle vecchie mura della città, fra l’abitato ed importanti opifici industriali, e termina con un fabbricato viaggiatori di testa, ubicato alla confluenza delle importanti vie: Rava-nusella, Vittorio Emanuele e Francesco Crispi e Viale della Vittoria.
Il nuovo tronco ha le seguenti caratteristiche costruttive: larghezza della sede: m. 5,50; curve di raggio non inferiore a m. 300, pendenza non superiore al 25 per mille.
LAVORI ESEGUITI
La natura geologica dei terreni sui quali è costruito il nuovo tronco ferroviario ha imposto importanti opere di sostegno e consolidamento, specialmente nel tratto oltre la galleria Spinasanta, nel quale la falda è fortemente acclive ed ha tendenza a scoscendere sul sottostrato argilloso.
Non meno importanti sono state le opere occorse nella stazione di Agrigento Città, per evitare l’occupazione di notevoli opifici industriali ivi esistenti per l’esecuzione del nuovo piazzale nonché quelle occorse per mantenere integri insigni monumenti antichi.
Lungo il nuovo tronco sono stati eseguiti tredici manufatti, e nella nuova stazione è stato costruito un sottopassaggio per assicurare le comunicazioni fra la via Sperone e quella di Circonvallazione in corrispondenza del pastificio Piedigrotta.
In dipendenza dell’innesto della nuova linea si è provveduto al riordino ed ampliamento degli impianti della stazione di Agrigento Bassa. Allo scopo di istradare nella ferrovia normale per Porto Empedocle i carri della rete a scartamento ridotto provenienti dalla rete centrale ed orientale e diretti allo scalo marittimo od alla regione occidentale dell’Isola, nella detta stazione è stato costruito un piano caricatore per carri trasbordatori, a mezzo del quale i vagoni della rete ridotta, posti su appositi carri a scartamento normale, possono raggiungere Porto Empedocle, capolinea della rete occidentale a scartamento ridotto.
Interessanti sono gli impianti eseguiti nella stazione di Agrigento Città, sia perchè i vari servizi di questo piazzale si sono dovuti sviluppare in lunghezza invece che in larghezza, a causa della speciale posizione topografica della stazione, sia per i larghi criteri con i quali sono stati previsti tutti gli impianti.
Il piazzale destinato alle merci è separato da quello dei servizi trazione e viaggiatori dalla strozzatura che si è dovuta lasciare in corrispondenza della piazza Ravanusella, per conservare l’importante pastificio Piedigrotta ed altri fabbricati. Per il servizio delle merci provenienti dalle due reti ferroviarie a scartamento normale e scartamento ridotto è stato costruito un magazzino della larghezza di m. 41 e della superficie di mq. 350, fiancheggiato da un piano caricatore avente lo sviluppo di metri 118 e con carico di testa ad una parte per un carro della rete ridotta e dall’altra per un vagone normale.
Inoltre per il carico e scarico diretto dei carri si è eseguito un ampio piazzale della superficie di mq. 3.000, con accesso diretto da via Ravanusella.
Il servizio della trazione e quello dei viaggiatori si svolgono nel tratto compreso fra la anzidetta strozzatura ed il fabbricato viaggiatori di testa.
Il primo di detti servizi occupa una zona della superficie di circa mq. 17.000, e comprende una rimessa per quattro locomotive di ambo gli scartamenti, due fosse a fuoco, una piattaforma girevole del diametro di m. 21, azionata da motore pneumatico, un fabbricato per il personale della trazione, ecc.
Il servizio viaggiatori è disimpegnato mediante quattro binari di arrivo e partenza della rete a scar tamento normale e due binari della rete a scartamento ridotto.
Lungo i detti binari e sulla fronte interna del fabbricato viaggiatori sono stati eseguiti 750 metri di marciapiedi, aventi una superficie di mq. 3.500 e dei quali mq. 500 sono coperti da pensilina metallica.
Adiacente al fabbricato viaggiatori di testa, sul lato nord del piazzale ed in direzione normale al fabbricato viaggiatori medesimo è il fabbricato adibito ai servizi accessori lungo m. no con una superficie coperta di mq. 6.400.
In detto fabbricato sono sistemati i seguenti servizi: comando della Milizia, dei RR. CC, la R. Questura e le RR. Poste nonché i bagni, il refettorio, le ritirate e i dormitori per il personale viaggiante.
Il fabbricato viaggiatori è del tipo di testa, ha la superficie di mq. 850 ed il volume di mq. 15.000.
È unito da un lato al fabbricato per servizi accessori di cui sopra è cenno e dall’altro alla galleria artificiale lunga m. 81, sottopassante il piazzale esterno e che serve per sede di un’asta di manovra.
Il dislivello di metri dieci esistente fra il piazzale esterno e quello dei binari ha consigliato di ubicare nel fabbricato in parola i molteplici servizi del movimento ed i locali per i viaggiatori in due piani.
A livello del piazzale interno sono sistemati tutti i servizi viaggiatori con un ampio atrio della superficie di mq. 160 a cui fanno capo due scaloni che portano ad un analogo atrio superiore in corrispondenza al piano del piazzale esterno.
In questo piano sono sistemati: il ristorante, gli accessi agli alloggi del personale di servizio, i montacarichi e i vari chioschi di vendita.
Per il personale di servizio nella stazione sono stati ricavati nel fabbricato sette alloggi di tre a cinque ambienti ciascuno.
Adeguati all’importanza della nuova stazione sono gli impianti idrici per i servizi di trazione e per quelli igienici e sanitari, gli impianti di illuminazione dei fabbricati e dei piazzali, nonché gli impianti elettrici di segnalazione e telegrafonici.