Giornalista, avvocato, insegnante di educazione fisica, ma prin-cipalmente figura di primissimo piano nel mondo dello sport cittadino e siciliano.
PIPPO NICOSIA è stato tutto questo.
La sua scomparsa, pertanto, ha lasciato un vuoto veramente incolmabile nell’Agrigentino. Il suo amore per lo sport e per le cose sportive della nostra città è stato così grande che sino a qualche giorno prima della sua immatura scomparsa si trovava al suo posto di lavoro al comitato provinciale del CONI di Agrigento impegnato a sollecitare progetti per la realizzazione di nuovi impianti sportivi, a cercare di risolvere problemi. Il suo dinamismo e la sua vitalità hanno contraddistinto una vita dedicata veramente allo sport. Ecco perchè attorno alle sue spoglie si sono stretti con affetto atleti (da quelli in erba ai più affermati), dirigenti di società, di federazioni, esponenti del CONI, amministratori, avvocati, uomini politici, tantissimi amici, studenti ed insegnanti di scuola. Presenze che hanno voluto essere un tangibile riconoscimento della sua opera in favore dell’Agrigentino. C’era il presidente regionale del CONI, Pino Orlandi, il sindaco Zambuto, l’ex presidente della Regione Bonfiglio, l’on.le Errore, assessori comunali e provinciali e tante altre autorità. E’ intervenuto pure il Vescovo Bommarito. Tutta gente che con lui ha collaborato per la crescita di Agrigento sportiva. Sua l’iniziativa, molto bella, dell’incontro in Cattedrale del Vescovo con il mondo sportivo agrigentino: un autentico avvenimento che ha aperto nuovi orizzonti.
Il suo nome è strettamente legato alla realizzazione degli impianti sportivi, fortemente voluti da lui, e che oggi rappresentano una bella realtà per la provincia agrigentina; strutture come il Parco Mediterraneo con lo stadio di atletica leggera, la piscina coperta, o come il palazzetto dello sport in fase di ultimazione in via Petrarca, che tantissimi altri centri del Sud d’Italia c’invidiano. Non c’è dubbio come egli durante gli undici anni di presidenza del CONI provinciale, abbia determinato una notevole crescita dello sport locale sia in senso qualitativo che quantitativo. La stima ed il riconoscimento della sua valida attività erano stati ulteriormente riconosciuti dal mondo sportivo agrigentino che all’unanimità, in occasione della recente assemblea delle federazioni provinciali, lo aveva riconfermato nella carica di presidente, del CONI per il prossimo quadriennio olimpico. Purtroppo un terribile male lo ha sottratto immaturamente, alle soglie del cinquantesimo anno di età, alla sua famiglia e agli sportivi dei Templi; quest’ultimi che in lui avevano trovato una validissima guida ed un accanito sostenitore dei problemi che affliggevano ed ancora affliggono lo sport della intera provincia. Con la sua scomparsa, perciò, rimane un vuoto davvero incolmabile, mentre il suo lavoro con i risultati brillanti che è riuscito ad ottenere e sul piano organizzativo (il ricordo dell’incontro internazionale Italia-Finlandia di atletica leggera è ancora vivo) e su quello della realizzazione degli impianti sportivi, rappresentano un’eredità alquanto impegnativa per chi dovrà assumersela.
Ricordiamo che Pippo Nicosia nel campo giornalistico fu corrispondente del « Giornale di Sicilia »> oltre che del « Corriere della Sera » e del « Corriere dello Sport ». Nel campo sportivo praticò attivamente il basket, la pallavolo, l’atletica leggera, la scherma. Nell’ambito federale ha ricoperto le cariche di presidente provinciale della FIP, fiduciario provinciale della FIPAV e della FIHP, componente della commissione nazionale programmazione della FIP, giudice di gara della FIDAL, starter nazionale e giudice della FIHP, presidente della Juventus (basket serie B), membro fondatore del Panathlon di Agrigento, segretario del CONI dal 1953 al 1957, vice presidente del CONI dal 1960 al 1968 e dal 1970 ne aveva assunto la presidenza sino ad oggi.
Per onorarne degnamente la memoria, a parte eventuali iniziative nell’ambito delle manifestazioni sportive, si parla già di intestargli il Palazzetto dello Sport.
di Lillo Argento
in Agrigento Nuove Ipotesi, ottobre 1981