Quando si decise che la borgata chiamata Molo di Girgenti divenisse comune autonomo e prendesse il nome di Porto Empedocle, «La linea di confine fra i due comuni venne fissata all’altezza della foce di un fiume essiccato che tagliava in due la contrada chiamata “u Càvuso” o “u Càusu” (pantaloni)… Questo Càvuso apparteneva metà al nuovo comune di Porto Empedocle e l’altra metà al Comune di Girgenti…A qualche impiegato dell’ufficio anagrafe parse che non era cosa [che si scrivesse che qualcuno fosse nato in un paio di pantaloni] e cangiò quel volgare “Càusu” in “Caos”». E Cavusu si chiamava quella contrada perchè era divisa come le due parti di un pantalone.
