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cattedrale di agrigento

Agrigento: monsignor Blandini e le origini del movimento cattolico agrigentino

22 Settembre 2022 //  by Elio Di Bella

Alla fine dell’ottocento e nei primi decenni del Novecento, in Italia si ebbe raffermarsi del Movimento Cattolico che vide uomini di chiesa impegnati in una vasta gamma di opere sociali per aiutare le classi più povere.

La diocesi di Agrigento conobbe un’attività frenetica e variegata sotto la guida dei vescovi del tempo monsignore Gaetano Blandini (1885-1898) e monsignore Bartolomeo Lagumina (1899-1931).

Su questo argomento e sulle figure dei due vescovi e dei loro collaboratori esiste una copiosa e interessante bibliografia a cominciare dalle ricche pubblicazioni di monsignore Domenico De Gregorio cui vanno aggiunti gli studi di monsignore Angelo Noto, di Francesco Renda, di Gabriella Portatone Gentile, di Massimo Muglia, di Gerlando e Raimondo Lentini.

Gli inizi del Movimento Cattolico nella diocesi di Agrigento si debbono a monsignore Blandini eletto vescovo sulla cattedra di San Gerlando nel 1885.

Egli ebbe modo di conoscere le diverse esigenze della vasta diocesi agrigentina, dedicandosi con energia e sollecitudine alla visita pastorale.

Attività pastorale di Blandini

Al momento stesso della successione, il Blandini poteva già dirsi eccellentemente aggiornato circa la situazione della chiesa agrigentina, al punto da non frapporre indugi nell’iniziare, da vescovo titolare, la sua attività pastorale con propositi e progetti innovativi.

L’indole personale e il carattere di monsignore Blandini lo portavano a spendere il suo impegno in quei settori della vita diocesana che egli vide essere più bisognosi di un urgente intervento di riforma: curò l’istruzione religiosa del popolo, la preparazione e formazione del clero, fondò l’Accademia Tomistica, inculcò l’adorazione eucaristica.

Singolare e incisiva fu l’azione nel campo sociale.

Furono riorganizzate le confraternite e le varie associazioni e i circoli cattolici, e in particolare il movimento operaio, la Società degli interessi cattolici, le Casse rurali e operaie, la Banca cattolica diocesana S. Gaetano.

Va aggiunto che per quanto riguarda il seminario, l’opera più importante di monsignore Blandini fu, senza dubbio, la costruzione del seminario estivo di Favara, per il quale investì un grande capitale e tutte le sue risorse personali.

Molteplici iniziative sociali

Fu un fiorire di iniziative in campo culturale e in campo sociale, perfettamente in linea con lo spirito della chiesa leoniana cioè guidata da papa Leone XIII. Ebbe la capacità di organizzare le forze cattoliche nell’opera dei congressi.

La fondazione e diffusione delle Casse rurali e artigiane sconfissero l’usura e assicurarono con l’istituzione delle affittanze collettive e altre iniziative, un migliore tenore di vita per le classi più povere.

Il Blandini fu un seguace convinto e operoso dell’insegnamento di Leone XIII.

Basta vedere le sue lettere pastorali e gli scritti alla diocesi per esortare e far conoscere gli insegnamenti del papa. Va sottolineato un elemento interessante nella ricerca sulla diffusione e adesione all’insegnamento sociale di Papa Leone XIII nella diocesi di Agrigento, l’apporto particolare dato dai diversi seminaristi agrigentini, e poi preti, che in quegli anni furono studenti a Roma.

Conosciamo solamente i dati riguardanti gli studenti siciliani presso l’almo Collegio Capranica.

Dalla ricerca di Michele Pennisi sappiamo che alunni del Capranica tra il 1867 e il 1896 provenienti dalla diocesi di Agrigento sono stati Carmelo Martorana entrato da diacono in collegio nel 1888 che ebbe come compagno Romolo Murri; Daino Peregrino che, dopo essere stato alunno negli anni dal 1893 al 1895, fu vicerettore del Seminario di Agrigento; Michele Sclafani, alunno dal 1894 al 1897 compagno di collegio di Eugenio Pacelli.

Durante il periodo 1896-1911, che ebbe come protettore del collegio il cardinale Rampolla, il gruppo più numeroso dei seminaristi siciliani proveniva dalla diocesi di Agrigento: Costantino De Simone, ammesso nel 1896, Angelo Di Piazza nel 1900, Gaetano Greco nel 1903, Liborio Daino nel 1905.

A monsignore Gaetano Blandini va dato il merito di avere posto le basi e di aver iniziato la grande stagione delle attività che non solo diedero delle risposte pratiche e valide, ma anche portarono la diocesi di Agrigento ad essere tra le prime e le più attive tra le chiese isolane e nazionali, opera che trovò continuità nel suo successore Bartolomeo Lagumina e nella insuperabile capacità organizzativa di don Michele Sclafani

Biagio Alessi, Il movimento cattolico. una splendida pagina della storia della Chiesa agrigentina, in “Agrigento tra ‘800 e ‘900, a cura di Paolo Licata, Agrigento, 2008

Categoria: Storia AgrigentoTag: agrigento, agrigento storia, diocesi di agrigento, don michele sclafani, gaetano blandini, girgenti

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