Cesare Marullo, abbracciata la carriera ecclesiastica, subito vi si distinse per intelligenza, pietà e fermezza di carattere. In breve queste preclari doti gli permisero di raggiungere le più alte vette nella gerarchia della Chiesa. Fu prima chiamato alla Corte di Spagna come Cappellano del re Filippo II; quindi nel 1574 venne consacrato Vescovo di Girgenti. Rimase a reggere quella Cattedra Vescovile per quattro anni, e nel 1578 fu nominato Arcivescovo di Palermo.
Era prossima la sua assunzione ai fastigi della sacra porpora cardinalizia quando la morte immaturamente lo colse nel 1588, a soli 51 anni, mentre nel pieno rigoglio delle sue forze fisiche ed intellettuali attendeva a svolgere la grande attività di Pastore pietoso ed illuminato, di mecenate, di intellettuale. Della sua instancabile opera parlano tutti gli storici di Sicilia, e specialmente il Pirro, e il Mongitore. Rimangono a testimoniare l’attività co-struttrice di questo grande Prelato le costruzioni del Duomo, del Palazzo Arcivescovile e del Seminario della Città dei Vespri, edifici che ancor oggi portano sui loro prospetti le armi dei Marullo. Il suo ritratto è tuttora visibile nella Cattedrale di Girgenti, e un mezzobusto marmoreo è posto alla fine della prima rampa dello scalone del Palazzo arcivescovile di Palermo.
Altro ad olio, di mirabile fattura, benché devastato dal tempo e dalla umidità, riproducente le nobili sembianze del grande Arcivescovo, si trova nella sede della Arciconfraternita della Carità posta nella Chiesa di Sant’Elena e Costantino in piazza del Palazzo
Reale palermitano il suo nome passò alla storia, tanto che il Comune di Palermo ne ha intitolato una piazza cittadina per ricordarlo. Morì in Palermo il 12 novembre per mal di pietra (calcolosi vescicale) di cui soffriva, e che i mezzi chirurgici di quel lontani tempi non erano capaci di affrontare vittoriosamente. La sua dipartita fu molto pianta in Palermo e nella Sicilia tutta, ed il Mongitore nella sua
Biblioteca, Vol. I pag. 120, cosi la registra: nobilis messanensis, iuris utriusque doctor, vir a generis nobilitate morumque praestantia conspicuus. Philippi II Catholici Regis primus Capellanus, exinde an. 1574 EpiscopusAgrigentinus electus est. Vix in Agrigentinae sedis possessionem immissus, pastorali solecitudine prima Seminarii Clericorum fondamenta posuit, cui ex Episcopali Mensa annuos proventus assignavit etaedificiorum magnificentia Cathedralem Ecciesiam ac Episcopii
aedes illustravit. Anno 1578 ad Panormitanam Archiepiscopalem sedem translatus, Ecciesiam hane haud minori viailantia rexi nam Pastorali fortitudine Ecclesiae jura, ac privilegia corstanti pectore propugnavi.Sacella Cathedralis, quae meridionali latere adhaerant magnifice extruxit. Archiepiscopale palatium ornavit. Clenicorum Seminarium a fundamentis excitavit. Synodum Diocesanam a. 1586 coegit et in Sanctimonialium Gyneceis collapsam disciplinam instauravit.
An. 1578 et 1582 Regni Comitiis praefuit. Tandem editis pietatis ac sedulitatis argumentis, Panormi decessit 12 novembre 1588 et in Sacello Crucifixi Domini sepultus iacet in cuius sepuichno e marmore haec legitur inscriptio: D. Caesar ex illustri Maruliorum genere eximia inte-<<gritate Pastor, cum Agrigentinam primum, Panormitanam postea rexisset Ecciesiam preclarissime, Iustitiae, Pietatis, beralitatis, ac Vigilantiae relictis exemplis, annos agens boni omnibus tantus Praesuli desiderio moerentibus, obiit pridie Idus
Novembris MDLXXXVIII