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Agrigento. I tempi della Scopa. Popolo di Cornuti

5 Marzo 2016 //  by Elio Di Bella

malogioglio

I Tempi della Scopa

Nell’intento di ricordare e rendere omaggio all’attività  del Giornale cittadino “La Scopa”, al suo fondatore il dott. Libertino Alajmo e all’altro rifondatore l’avv. Salvatore Malogioglio, pubblichiamo la prima pagina del numero distribuito quattro giorni dopo il disastroso evento del 19 Luglio 1966, la cosidetta frana, che sconvolse il corso della storia di una popolazione  che da più di mille anni si era  arroccata su quella meravigliosa collina .

Amicus Plato, sed magis amica Veritas :

Questo il motto che Libertino Alajmo  apprezzato medico oculista di Girgenti aveva scelto per il suo giornale cittadino, e certamente mantenne fede a tale impegno  mettendo in allarme chi, nell’amministrare il pubblico denaro, avesse avuto peccaminose tentazioni  o chi, più audacemente, a queste stesse tentazioni indulgeva. Il giornale che era vissuto per un certo numero di anni, solo nel  1945 riprese le pubblicazioni grazie  all’ Avvocato Salvatore Malogioglio allora poco più che quarantenne che in gioventù si era entusiasmato per quella vivacissima attività giornalistica e ne aveva rilevato la testata.

LA-SCOPAAveva in animo di continuare quelle battaglie il combattivo avvocato ricalcando le orme dell’Alajmo ed il giornale ebbe grande successo.

Quel Giornale fu più parlato che scritto perchè se erano mille quelli che lo leggevano erano certamente diecimila quelli che accorrevano entusiasti a Piazza Municipio o a Piazza Gallo o a Porta di Ponte per sentire le coloratissime invettive del suo direttore: POPOLO DI CORNUTI  apostrofava l’oratore e la gente si divertiva a sentirsi così coinvolgere; POPOLO DI CORNUTI  ripeteva ancora l’oratore che si rendeva conto di non essere  nè seguito nè ascoltato da quella massa tanto infantilmente divertita: POPOLO DI CORNUTI! E tutti a ridere!

Ora si può discutere su questo tipo di  giornalismo e sulla sua efficacia, ma si trattò certamente di una voce che se non fu mai ascoltata fu certamente sempre temuta anche se chi doveva agire politicamente in seno a quelle Amministrazioni e in obbedienza ai propri parametri di moralità politica e personale non si lasciava certamente molto intimidire pur sapendo di correre qualche rischio che certo mai avrebbe corso nel caso in cui ci fossero stati colpevoli ed imperdonabili silenzi a causa di assoluta mancanza di una voce giornalistica di dissenso.

Il pensiero del Malogioglio semplice e lapalissiano si rifaceva al  più semplice ed elementare principio di Democrazia:  TU, POPOLO, CHE HAI IN MANO L’ARMA DEL VOTO  DEVI SERVIRTENE  CON OCULATEZZA. Chissà però se teneva presente  quel direttore che la dittatura che c’era stata sino a pochissimi anni prima aveva proprio cancellato ogni concetto di democrazia e nell’orecchio della gente risuonavano ancora perentori altri insegnamenti, altri ammonimenti: Qui non si fa politica: qui, si lavora! Il che aveva significato e purtroppo ancora continuava a significare che la politica essendo  appannaggio di pochi era riservata ai tiranni e agli arrivisti mentre il popolo doveva solo obbedire e lavorare.

Ma si può pensare che quei continui martellamenti del “La scopa” non abbiano giovato alla formazione democratica della popolazione? Certo che sì! E allora ci si rammarichi oggi per la mancanza di una testata di  quella levatura  ma si  incoraggi ogni dignitosa iniziativa editoriale, nel rispetto di una tradizione giornalistica che affonda le sue radici nel glorioso periodo risorgimentale che potè vantare giornalisti Girgentini di altissimo livello come Gabriello Dara, Giuseppe Lauricella, Vincenzo Macaluso, Raffaello Politi e  Giuseppe Picone!

Categoria: Agrigento RaccontaTag: agrigento racconta

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