La città di Agrigento (o meglio dire Girgenti,giacchè questo è stato il suo nome sino al 1927) nel 1895 venne retta dal comm. Pasquale Sclafani Fanara sino al 28 luglio e dal marchese Ignazio Giambertoni dal 10 agosto. Prefetto era Anarratone e deputato il marchese Contarini eletto al parlamento nel 1892 ed esponente di spicco delle forze moderate, più tardi verrà nominato senatore dal Re )
La città lentamente si era lasciata alle spalle lo stato d’assedio proclamato dal presidente del
miniera ciavolottaConsiglio Francesco Crispi per sopprimere il movimento operaio e contadino dei fasci siciliani e adesso le autorità politiche tentavano di normalizzare la situazione. Il fenomeno più grave da registrare nel 1895 è l’emigrazione crescente, la chiusura di molte miniere costringeva tanti a lasciare la Sicilia.
Nuove speranze suscitava la decisione del governo nazionale di potenziare la rete ferroviaria Nel marzo del 1895 gli amministratori agrigentini premono perchè nell’appalto del troncoferroviario Castelvetrano Porto Empedocle siano comprese le diramazioni Girgenti Favara e Canicattì Naro Le loro richieste verranno esaudite solo molti anni dopo.

Il 25 maggio si svolgono le nuove elezioni politiche Viene rieletto deputato nel Collegio di Girgenti il marchese Luigi Contarini in quello di Licata Filì Astolfone in quello di Sciacca il dott Giuseppe Licata in quello di Bivona Nicolò Gallo e in quello di Aragona Francesco Crispi.In autunno viene annunciato che verrà realizzato un progetto per la conduttura dell’acqua di Bonamorone a Girgenti ma il progetto non arriva in Consiglio Comunale perchè intorno a quelle acque c’erano notevoli interessi .L’ufficio tecnico comunale però si giustifica parlando di difficoltà tecniche insormontabili. Così i loschi interessi hanno ancora la meglio sui bisogni primari degli agrigentini.
Alla fine dell’anno i cattolici agrigentini guidati da monsignor Sclafani danno vita ad una cassa rurale denominata “San Gerlando” con l’intento di sconfiggere l’usura che in tutta la provincia manda in lastrico centinaia di piccoli e grandi agricoltori e commercianti.