San Gerlando, patrono di Agrigento, l è storicamente legato alla dominazione normanna in Sicilia e alla seconda evangelizzazione dell’Isola.
L’iniziativa del conte Ruggero di ristabilire il cristianesimo ad Agrigento fu infatti suggellata dalla consacrazione episcopale di Gerlando di Besancon.
L’impresa normanna aveva ricevuto la benedizione dei Papi. Il sovrano normanno ebbe anche il titolo di << aiuto dei cristiani>> perchè intendeva recuperare alla Chiesa cattolica la Sicilia musulmana.
Dopo la conquista delle Calabrie (1060), Ruggero guidò un anno dopo quella della Sicilia,
giustificandola come recupero alla cristianità delle terre che erano state sottomesse all’Islam.
Arriva quindi in veste di crociato e con la funzione di legato apostolico, con il compito dunque di riorganizzare le diocesi siciliane.
La Sicilia in quel tempo era una regione ricca.Il cronista Amato di Montecassino
parla della nostra Isola come di un << paradiso terrestre>>
e i viaggiatori arabi descrivono ammirati i giardini e gli orti che cingono Palermo come Agrigento.
Oltre a numerosi prodotti agricoli, si commercializzava la seta ed abbondante era il gelso. L’allevamento del bestiame è testimoniato con animali da cortile, suini, bovini, oltre ad allevamenti di cavalli.
Ruggero irruppe alla volta di Girgenti già nel 1063 realizzando, attraverso varie scorrerie, un notevole bottino. Ma solo nel 1087 organizzò l’assedio della città.
Le operazioni militari per la presa di Agrigento iniziarono il primo aprile del 1087 e
si conclusero il 25 luglio dello stesso anno. La città si arrese per mancanza di viveri,dopo che, secondo i cronisti, gli assediati erano arrivati al punto di cibarsi di cadaveri umani.
Hamud, ultimo emiro di Agrigento, e la sua famiglia furono presi prigionieri, ma
trattati con molto rispetto dai Normanni. L’emiro si convertì al cattolicesimo e come ricompensa ottenne più tardi anche alcuni possedimenti nella penisola di Mileto.

Poi Ruggero rivolse la sua attenzione anche alla ricostituzione della Chiesa agrigentina. Il diploma di fondazione della nostra Chiesa locale ci è pervenuto quasi completo. Il sovrano normanno nominò Gerlando di Besancon – che aveva apprezzato durante il suo soggiorno a Mileto – Vescovo della Diocesi di Agrigento, col compito innanzitutto di restituire la nostra provincia alla primigenia fede cristiana.
Anche sotto i Normanni la città di Agrigento continuò a prosperare e ancora per diversi decenni fu centro economico di grande importanza nel Mediterraneo. Venne cinta di nuove fortificazione, fu avviata la costruzione della Cattedrale, che oggi è intitolata a San Gerlando, e altri edifici pubblici e religiosi.
Elio Di Bella