Una Chiesa dedicata a San Giuseppe esisteva certamente ad Agrigento già nel secolo XVI (esiste infatti un testamento datato 3 ottobre 1562 che la indica) ma era assai più piccola e modesta dell’attuale. Essa venne ingrandita e totalmente trasformata tra il 1656 e il 1660,intorno al periodo in cui nei pressi della chiesa sorse la Congregazione dell’Oratorio di san Filippo Neri (o dei Padri Filippini). Tale associazione religiosa venne fondata ad Agrigento dal sacerdote Antonio Antinori, che lasciò la parrocchia di San Michele e con cinque compagni si ritirò nella Chiesa di San Giuseppe e iniziò una infaticabile opera educativa ed assistenziale.
Fu però soprattutto Giacomo Cavalli a ingrandire e a dare maggiore splendore alla chiesa e alla Congregazione, dedicando a quest’opera tutte le sue ricchezze. Di Giacomo Cavalli si dice che visse santamente in comunione con gli altri componenti la Congregazione e che dalla seconda meta del XVII secolo ebbe tra i suoi associati anche Pietro Attardi, uomo molto dotto e morto in odore di santità il 20 ottobre 1719.
In quasi tre secoli la Chiesa di san Giuseppe ha subito non pochi rifacimenti e anche per questo alcune sue parti si presentano incomplete. La facciata ad esempio appare incompiuta nella parte più elevata e allo stato rustico si trovano le torri campanarie.
E’ una delle poche chiese agrigentine che non hanno l’ingresso a livello del marciapiede. Si arriva infatti al portale d’ingresso attraverso due scalinate laterali. All’interno la Chiesa è ad unica navata e nel tempo è stata arricchita di diverse opere d’arte anche se di modesto pregio.
Segnaliamo in particolare: un gruppo scultoreo con don Bosco e fanciulli (proveniente dall’ex istituto gioenino, che per un certo tempo ha ospitato i Salesiani), una statua con Maria Vergine (detta la Madonna della Vittoria) e Gesù Bambino, una statua di Santa Lucia, una statua di San Filippo Neri e naturalmente una statua lignea di San Giuseppe e un Crocifisso del secolo XVIII, una statua di Santa Rita da Cascia. Si tratta di opere realizzate tra il XVIII e il XIX secolo. Il soffitto della Chiesa è stato dipinto da Raffaele Gurrieri con scene della vita di San Giuseppe, in particolare si nota al centro una “gloria di San Giuseppe” e agli estremi due scene di vita della Sacra Famiglia. Un’altra tela, a sinistra dell’altare maggiore, si ispira agli ultimi momenti di vita di San Giuseppe.
DI ELIO DI BELLA