La Chiesa di San Lorenzo fu costruita tra il 1650 ed il 1655 sui ruderi di una chiesetta medievale probabilmente dedicata allo stesso Santo. Sulla nascita e lo sviluppo di questa antica chiesa possediamo un prezioso documento che ci offre tra l’altro preziose indicazioni sulle principali attività liturgiche e pastorali della Confraternita nata insieme a questa parrocchia agrigentina:
“Fin dall’anno cinquantacinque del trascorso secolo – così esordisce il settecentesco testo – ritrovasi fondata la devota confraternita e venerabile Chiesa delle Anime Purganti di questa città – ove fin dal suo nascere si celebravano quattro Messe giornaliere da quattro perpetui cappellani, oltre le avventizie – e ove cotidianamente si amministravano li Sagramenti dell’Eucarestia e della penitenza ai fedeli, che in gran numero giornalmente accorrevano a quella Chiesa con singolare profitto spirituale e per suffraggio dell’Anime Purganti.
Ove ogni Luneddì (sic!) s’esponeva il Divinissimo, oltre dell’altri spirituali esercizi a beneficio de’ Confluenti – ove trovansi de’ ricchi Sagri arredi per serviggio di quella Chiesa, – ed ove finalmente ardevano di notte e di giorno tre lampade continuamente mottivi per cui vedevasi Augusta quella Casa del Signore.
Spinti dal fervore Cristiano li Rettori della medesima per vederla più venerabile, e più commoda al numeroso popolo concorrente, che in qualunque ora della mattina anche nel tempo in cui non si sarebbero celebrate le Messe, avessero desiderato, Sagramentalmente comunicarsi, pensavano ricorrere al Vescovo allora D. Anselmo La Pegna affinché avesse a quella Chiesa conceduto la facoltà di trattenere nella Sagra Pisside il Divinissimo, e credendo, che il parroco avesse potuto a tal devoto loro disegno opporsi, ricercarono ed ottennero il consenso del parroco D. Onofrio Ciotta, di poter trattenersi in quella Chiesa suddetta a piacere e volontà delli Rettori suddetti il Corpo Santissimo di Gesù Cristo pell’Amministrazione cotidiana del Sagramento Eucaristico.
Come altronde prima s’era praticato tanto per spirituale profitto della gente, devota, e per suffraggio dell’Anime del Purgatorio, quanto anche in aiuto del Parroco per detta amministrazione dell’Eucarestia e della Penitenza: a qual contentamento divenne sotto l’infrascritte condizioni: il Primo, che il precetto Paschale si avesse dovuto nella Chiesa Parrocchiale sodisfare; Secondo, che avesse potuto senza contraddizione processionalmente entrare in detta Chiesa nel Lunedì dell’infra ottava del Corpo del Signore con il sagro Ostensorio, e di poter benedire in detta Chiesa il popolo dall’altare maggiore, che si avrebbe dovuto ritrovare ornato di cerei accesi.
Ricavasi fedelmente tutto l’anzidetto racconto da quello stromento di Notar Contino del 1725″.
La chiesa è costruita sul cosiddetto Ipogeo del Purgatorio, uno dei sotterranei più interessati che attraversano la città, destinato ad usi idrici. Proprio presso la Chiesa del Purgatorio gli ipogei agrigentini hanno uno degli ingressi principali.
A fianco della Chiesa di San Lorenzo (o del Purgatorio) troviamo un’altra chiesa seicentesca, quella dedicata a Santa Rosalia. Le due chiese insieme danno vita ad un suggestivo angolo barocco nella trafficata via Atenea.
Occorsero almeno due secoli per completare in tutte le sue parti la costruzione della Chiesa del Purgatorio e per dotarla della belle decorazioni del Seicento e del Settecento. L’abside e le sue decorazioni (di autore sconosciuto) insieme alla falsa cupola e al tetto ligneo (dipinti dal chierico Michele Narbone) vennero completati nella seconda metà del XVIII secolo. Gli stucchi, molto belli, che decorano gli interni sono attribuiti a Giuseppe e Giacomo Serpotta (o comunque ad allievi della loro scuola) e sono stati eseguiti tra la seconda metà del 1600 e la prima metà del secolo successivo. Del XVIII secolo sono anche i lavori dello scultore Pietro Carletto, come il fondo della Cappella del Crocefisso realizzato con sculture in legno dorato.
A seguito della fondazione della casa degli Oblati ad Agrigento, il Vescovo, monsignor Gioeni, stabilì che la Chiesa fosse loro affidata (1732). Un altro Vescovo, monsignor Lucchesi Palli, volle impreziosirla istituendovi un coro per otto presbiteri (1757). Nella seconda metà del secolo scorso, secondo le notizie storiche fornite dallo studioso Salvatore La Rocca, venne invece sostituito il vecchio altare maggiore in legno con uno nuovo a linee barocche di marmo colorate (1858) e dopo la distruzione della vicina Chiesa di Sant’Anna il coro in legno noce che abbelliva quella piccola Chiesa venne trasportato e collocato nella Chiesa del Purgatorio.
Nel 1860 per la soppressione del Convento di San Vito che la conservava, vi venne posta la Madonna del Melograno, probabile opera gaginesca. All’inizio del nostro secolo sono stati eseguiti vari lavori per il consolidamento della torre del campanile e Salvatore La Rocca, che era allora rettore della Chiesa, nel 1928 vi realizzò una cappella votiva per ricordare gli Agrigentini morti combattendo nella prima guerra mondiale.
Nello stesso periodo la parrocchia si è dotata di un grande armonium e delle nuove artistiche statue del Sacro Cuore, di San Giuseppe e di altri santi. Nel 1939 è stata elevata a parrocchia dal vescovo monsignor Peruzzo.
La Chiesa si presenta con un’imponente facciata divisa in partiture e con un portale settecentesco in mezzo. Due colonne ai lati sorreggono il cornicione, sul quale si trovano due statue. Un medaglione, raffigurante le anime supplicanti del Purgatorio cristiano, ricorda a chi entra la destinazione della Chiesa.
Sulla facciata sono inoltre presenti altre due colonne in stile ionico che sorreggono il timpano. In alto domina una Croce.
DI ELIO DI BELLA