Questa chiesetta, della quale si ignora l’origine esisteva nel secolo XVI come risulta da un atto del 4 gennaio 1561 in Notar Bellotta, nel quale volendosi stabilire 1’ubicazione di una certa casa si dice essere nel quartiere di San Gerlando, contrada Maria Santissima delle Raccomandate.
Con atto dell’ 7 settembre 1557, In Notar Nicolò Giardina il Vescovo Diego de Haedo e il Capitolo di questa Cattedrale vi fondavano un monastero di vergini, vedove ed orfanelle. SI dice in esso atto che in quel tempo vi si trovavano soltanto tre donne coll’abito religioso.
Aveva già il Capitolo sopraccennato l’obbligo di far celebrare in quella chiesa tre messe per settimana, per una rendita di onze otto che esso percepiva: con quell atto poi si obbligava a farvi celebrare la messa quotidiana e a mandarvi un mansionario per ivi esercitare l’ufficio di confessore.
Con atto dell’otto settembre, in Notar Bertuglia, il detto Vescovo, divenuto Arcivescovo di Palermo, assegnava al nuovo monastero, denominato delle Raccomandate, o detto anche Badiella, alcuni beni — fra i quali un casamento, che era stato confiscato al Sacerdote Girolamo Giulia—ed onze due di rendita, dovute dal Sacerdote Pietro Pugiades. sopra case in contrada della Moscita. Si stabiliva che il monastero doveva stare sotto la dipendenza del Vescovo, del Decano, in rappresentanza del Capitolo, e del Giurato anziano, in rappresentanza del Municipio: e che senza il consenso dei detti superiori, non poteva venire ammessa nei monastero alcuna donna, né poteva farsi monacazione, nè fissarsi maritaggi per le orfanelle.
Si stabilì ancora che se la comunità religiosa in ogni futuro
si fosse dovuta sciogliere, di tutto il patrimonio si sarebbe costituita una rendita da servire per la dotazione annua di orfanelle, dotazione che si sarebbe dovuta fare coll’ intervento del Superiore della Confraternita del Monte di Pietà e del Giurato anziano.
Con bolla vescovile dell’otto Settembre 1599 fu limitato alle sole Vergini 1’ ammissione in quella Comunità, la quale qualche anno dopo, dal Vescovo Bonincontro fu trasferita nella chiesa di S. Vincenzo, ove finora trovasi, sotto la regola del Terz’ Ordine, e sotto il titolo dell’ Assunta.
La chiesetta delle Raccomandate essendo rimasta senza culto pel trasferimento del Monastero (atto del 10 febbraio 1630 Notar Cangemi) , Pietro Mallia, barone del Fonte degli Angeli, vi fondò una cappellania riservando per sè e per i suoi il diritto di nominare il cappellano, che con atto del Giugno 1675 veniva nominato da Don Gaspare Montaperto e Bellacera, già marito della defunta Francesca Mallia, figlia di detto Pietro.
Soppressa la cappellania per la legge dei 15 agosto 1867 la piccola chiesa delle Raccomandate è rimasta in abbandono ed ora è in istato di rovina.
Nel muro di tale chiesetta havvi uno stemma col campo tagliato a croce di S. Andrea e con quattro rosette nei quarti, che però non sappiamo a quale famiglia possa appartenere.
san vincenzo
- Sanfilippo
Rivista Akragas 1912
La Chiesa di Santa Maria delle Raccomandate si trovava al numero 34 dell’attuale via delle raccomandate ad Agrigento. Per qualche tempo è stata utilizzata come oratorio, adesso è casa privata