Alla Madonna Odigitria, ossia del Cammino, gli Agrigentini hanno dedicato un tempio di cui purtroppo possediamo poche notizie storiche. Un documento conservato nell‘Archivio della Curia di Agrigento attesta che: “La Chiesa di Santa Maria Itria (Odigitria) ancorché vantasse la sua origine antichissima, come lo mostra la struttura essere opera franciesa, a riserba della quale niun’altra se ne ritrova in questa città, tuttavia, poiché della sua memoria non vi è speciale memoria, possiamo essere certi che è stata fondata nell’anno 1548, come mostra una iscrizione nella santa figura del quadro dentro la Chiesa nell’altare maggiore, che è stata dipinta da (n.d.r. manca il nome del pittore) che fioriva in questo anno 1548 ed altresì lo mostra la prima rendita lasciata alla stessa venerabile Chiesa non tanto lungi dal suddetto anno”. ( registro visite 1732 – visita pastorale di monsignor Gioeni – allegato alla visita al Monastero di Santo Spirito).
Alla fondazione della Chiesa è legata la vicenda della miracolosa effigge della Madonna dipinta su un muro della navata e divenuta presto l’icona mariana più venerata ad Agrigento.
Si dice, inoltre, che la beata Suor Maria Crocifissa, la sorella del Santo di Palma di Montechiaro, Giuseppe Maria Tomasi di Lampedusa (che ci è nota anche per la vicenda della leggenda legata alla lettera del Demonio), contemplando la miracolosa immagine della Madonna dell’Itria, andasse in estasi.
Molti eventi miracolosi venivano attribuiti nel secolo XVI alla Madonna della Chiesa dell’Itria di Agrigento e da diversi centri della provincia e della Sicilia i pellegrini di ogni ceto sociale ed età assiepavano la chiesetta per pregare dinanzi la miracolosa immagine e chiedere una grazia.