

I più giovani non l’hanno conosciuta, molti di loro non sanno nemmeno cos’era, ma quelli un pò più grandetti la Standa la ricordano benissimo e magari con un pizzico di nostalgia. Nacque nel 1931 come catena di supermercati nel settore italiano dei grandi magazzini di fascia media.Fondata come Società Anonima Magazzini Standard, il nome venne italianizzato in Standa in seguito ad un ordine di Mussolini che non tollerò il barbarismo “standard”.
Ad Agrigento arrivò in pieno periodo di guerra, sia pure in tono minore: il 23 ottobre 1941 aprì un piccolo esercizio commerciale che, come avvenne in altri capoluoghi in quel periodo, venne chiamato MAS (Magazzino Attrezzato Standa). Tuttavia l’incalzare dell’emergenza nel 1943 determinò non pochi problemi:prezzi altissimi per merci scadenti, borsa nera, la scarsa reperibilità di alcuni prodotti crearono notevoli difficoltà che portarono la Standa a chiudere i magazzini di ben 19 capoluoghi, tra cui Agrigento che cessò l’attività il 3 luglio 1943, proprio poco prima dell’invasione americana.
Riaprì dopo la guerra e stavolta come grande magazzino. Già nel 1951 era funzionante nei locali al piano terra di piazza Gallo (nella foto), sotto gli uffici giudiziari. In quegli anni fu l’unica struttura di grande distribuzione presente in città, dove si poteva trovare ogni genere di prodotto di largo consumo ed a prezzi accessibili.
Numerose furono le iniziative commerciali e pubblicitarie intraprese, ma ben presto gli spazi cominciarono a rivelarsi insufficienti. Così nel 1958 la direzione dei Grandi Magazzini chiese al Comune i locali che erano occupati dall’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci. A quest’ultima la Standa avrebbe garantito un indennizzo di 12 milioni di lire e l’affitto per un anno dell’ex sede Enal nel vicolo Gozza. Al Comune sarebbe stato corrisposto un canone da concordare ed inoltre la Standa avrebbe rifatto tutto il prospetto del piano terra, dalla scaletta adiacente l’albergo Gellia fino all’angolo di via Matteotti. L’offerta era vantaggiosa per quei tempi, ma il Comune rifiutò pare per le pressioni di alcuni ex combattenti, all’epoca numerosi e con voce in capitolo, che non volevano lasciare la sede tradizionale ritenuta comoda probabilmente per la sua centralità.
Si scelse così la via di traslocare in locali completamente nuovi e ben più ampi: proprio in quel periodo venne impostata la costruzione di un grande edificio nella via Gioeni e la Standa prese per se il piano terra e due elevazioni alle quali si accedeva, novità assoluta per l’epoca ad Agrigento, mediante due scale mobili. Uno spazio enorme che ospitò una varietà di esposizione di merce mai vista prima. Il trasloco avvenne nel mese di aprile 1963. La Standa rimase lì fino alla sua trasformazione in Oviesse alla fine degli anni ’90. da un post su facebook di Fucà Salvatore.